DAVID E SARA FALSI MEDIANI CON CLASSE
Merito di Luciano Ligabue se la vita da mediano è diventata la metafora di tutte le vite passate a faticare mentre la gloria tocca sempre a qualcun altro. Nell’immaginario tennistico contemporaneo il...
Merito di Luciano Ligabue se la vita da mediano è diventata la metafora di tutte le vite passate a faticare mentre la gloria tocca sempre a qualcun altro. Nell’immaginario tennistico contemporaneo il più mediano di tutti è David Ferrer, 32 anni già compiuti, 21 titoli in carriera, numero 5 al mondo. Quasi metafora della metafora, lo spagnolo è il rappresentante della “medianità” come categoria antropologica. Abbagli, panzane, ballon d’essai. Per dire: se avete pensato che David fosse il punching ball dei quattro più forti tennisti d’inizio millennio, sbagliavate. Solo Federer, con cui condivide vocali, consonanti e il ruolo di decano tra i Top Ten, può dire d’averlo battuto sempre, 14 su 14. Per il resto, s’è preso due degli ultimi tre match con Rafael Nadal (il totale è 21 a 6 per il maiorchino), ha costretto Andy Murray a cedergli le armi 5 volte su 12, mentre a Novak Djokovic, fino a ieri avanti per 11 vittorie contro 5, ha spesso reso la pratica non proprio celere. Anche ieri il valenciano ha lottato da leone, e il serbo s’è dovuto conquistare la semifinale con un terzo set sfiancante. Per me, anche Sara Errani è un falso mediano. Ieri alcuni colleghi che ne sanno più di me hanno tentato di dissuadermi da andare a vedere il suo quarto di finale sul Centrale: tempo perso, con Na Li le sue chance sono tendenti allo zero. Al termine, dopo il successo della romagnola, gli stessi hanno provato a spiegarmi che la cinese stava male (non risulta agli atti) e che dunque l’entusiasmante partita di Sara andava retrocessa a fortunoso risultato. Non si rassegnano, i colleghi, ad accettare che una alta 164 centimetri e senza colpi devastanti sia capace di mettere spesso in riga avversarie con ben altri mezzi fisici e tecnici. Invece no, cari amici, Sara non è un mediano anche perché i mediani non esistono più nemmeno negli schemi di Garcia o Montella. È piuttosto un centravanti di movimento, come Ferrer e come tanti altri che prima o poi portano a casa i frutti del loro lungo, sfibrante lavoro.
@claudiogiua
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