Cadel Evans: «Sto bene, in rosa fino a Trieste»
Weening: «Una vittoria che premia il team». Pozzovivo: «Ho guadagnato secondi importanti». Bugno: «Altra tappa giusta». Moser: «Sorprese in vista»
SESTOLA. Sul traguardo posto a Passo del Lupo, l'olandese Pieter Weening, 34 anni, centra la sua seconda vittoria al Giro d'Italia. La prima l'ottenne nel 2011 a Orvieto: «La gioia della vittoria è sempre tanta; ma per me lo è ancora di più in quanto è il terzo successo che ottengono i corridori del nostro team. E siamo solamente al termine della prima settimana».
Ed ecco i battuti. Davide Malacarne: «Facevamo parte della lunga fuga, quando all'inizio della salita ho allungato assieme all'olandese. In breve abbiamo fatto il vuoto. Nel finale eravamo entrambi già tanto stanchi, ma io ero convinto di fare il colpo. Ci tenevo, mi sembrava fosse la tappa giusta e invece il mio amico Pieter mi ha battuto. Da una parte la cosa mi sta stretta, dall'altra se sono arrivato secondo significa che le gambe cominciano a girare per il verso giusto. Ci proverò ancora».
Il terzo classificato Domenico Pozzovivo: «Ho accelerato nel finale convinto di riuscire a raggiungere il tandem di testa. Invece niente da fare. In tutto questo però sono soddisfatto in quanto ho guadagnato un buon margine di secondi nei confronti del leader assoluto Cadel Evans. Abbiamo ancora due settimane di gare davanti e di salite ne troveremo tante. Chissà, a forza di attaccare, una di queste volte riuscirò a centrare l'obiettivo».
Il giovane Enrico Barbin portacolori del team dei Reverberi, anche oggi ci ha provato: «Era una tappa su cui avevo fatto un cerchietto rosso, purtroppo ho ceduto nel finale. Mi dispiace molto perchè era il momento giusto. Invece non sono riuscito nel mio intento. Ci riproverò senza dubbio ancora; però credetemi quando passa il treno giusto bisogna salirci sopra. Sono giovane. Spero che ripassi ancora».
Ivan Basso sembra aver infilato la stagione del recupero: «In effetti sto andando bene. La condizione mi sembra quella giusta; Evans, la maglia rosa, dovrà far lavorare i suoi compagni di squadra per riuscire a portarla sino al traguardo finale di Trieste. Dovrà stare attento alle trappole che gli verranno tese».
Il leader assoluto Cadel Evans: «Sto bene e sono convinto di arrivare in rosa a Trieste. Lo voglio a tutti i costi». Qualche collega gli chiede degli italiani:" I due più pericolosi sono Pozzovivo e Basso. Attenzione però al giovane Aru. E' un ragazzo di pregio, forte in salita e tiene bene anche sul passo. Sono convinto che tra un paio di anni lo troverete tra i grandi. Il ragazzo ha i numeri giusti per emergere. Per quanto concerne Pozzovivo è cresciuto molto e sa far lavorare la squadra. Deve solo centrare il bersaglio, allora vedrete un Pozzivivo molto diverso».
Due grandi del passato. Francesco Moser: «Il Giro comincia a far vedere buone cose; noi che giriamo attorno ai corridori vediamo ragazzi pronti alla battaglia. Chi sono? Li vedrete presto, in quanto credo che avremo delle sorprese».
Gianni Bugno guarda il Giiro con un occhio da sportivo. "L'ambiente è ancora vivo e brillante; le tappe sono quelle giuste. Credo che il bello arriverà la terza settimana».