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il direttore del giro d’italia

Mauro Vegni: «Grazie Modena, saldato il debito con la Bassa»

di Bruno Ronchetti

Mauro Vegni, direttore del Giro d'Italia, è nato e cresciuto ciclisticamente nelle file del Velo Club Forze Sportive Romane, sotto l'abile guida del grande Franco Mealli. Vegni, quando la RCS-Gazzetta...

21 maggio 2014
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Mauro Vegni, direttore del Giro d'Italia, è nato e cresciuto ciclisticamente nelle file del Velo Club Forze Sportive Romane, sotto l'abile guida del grande Franco Mealli. Vegni, quando la RCS-Gazzetta dello Sport acquistò il pacchetto delle gare che il team ciclistico romano organizzava (giro del Lazio, giro della Puglia, giro dell'Umbria e Tirreno-Adriatico), entrò a far parte dell'organizzazione della Rcs-Gazzetta dello Sport. Dal 2013 è diventato direttore del Giro d'Italia.

«Dopo tanti anni di apprendistato - ci ha raccontato Mauro Vegni - era arrivato il momento di prendere in mano le redini in qualità di direttore. La cosa mi ha fatto immensamente piacere, anche se lo scorso anno al debutto nella nuova veste, ho passato momenti abbastanza difficili. Ho avuto la fortuna di avere accanto a me alcune persone molto preparate che mi hanno seguito e tutt’ora mi seguono, assistendomi anche nei momenti cruciali. Tutto sta andando per il verso giusto e a Modena abbiamo trovato una partecipazione e un’accoglienza splendide. Poi avevamo un debito che dovevamo assolutamente saldare con la Bassa modenese. Siamo giunti alla decima tappa, partiamo verso la seconda settimana e le montagne; in gruppo regna una certa tranquillità, sia a livello organizzativo che tra i corridori. Il pubblico ci segue lungo le strade e negli arrivi di tappa, ma anche attraverso le tv di quasi tutto il mondo, Giappone compreso». Soddisfatto? «Certamente!»