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Boni: «Il trionfo di una grande squadra»

di Fabrizio Morandi
Boni: «Il trionfo di una grande squadra»

Basket. Parla il coach che ha riportato Castelfranco in C Nazionale: «Questo è un gruppo con qualità umane eccezionali»

28 maggio 2014
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Castelfranco in serie C Nazionale, e viva Castelfranco. Quanto è lontana l’estate del 2012, quando tutto sembrò quasi andare in frantumi, in mezzo ad una diatriba sportivo-societaria che provocò una frattura che sembrava insanabile. Eppure la bella cavalcata del Castelfranco attuale nasce da quelle ceneri, da un’iscrizione fatta all’ultimo momento, da un accordo trovato all’ultimo momento con coach Boni e da un gruppo di atleti uniti dalla voglia di giocare insieme che ha generato la splendida favola di quest’anno.

Abbiamo ripercorso la stagione corrente con il coach Guido Boni partendo proprio dalla finale con il Raggisolaris.

«È stata una finale tosta contro una squadra tosta in cui siamo riusciti ad imporci e a regalarci un sogno. È stata dura, siamo arrivati a fine stagione con le energie contate e forse non ce ne sarebbe stata abbastanza per andarsela a giocare nella Finale B. Volevamo per questo provare a chiuderla in questa serie e siamo soddisfatti per esserci riusciti».

Che stagione è stata? Proviamo a ripercorrerla?

«Direi che si è trattato di un campionato a livello altissimo, in cui non partivamo certo come favoriti. Abbiamo fatto alcune scommesse sul mercato con l’obiettivo di creare un gruppo capace di crescere e così è stato. Abbiamo inanellato un girone di andata difficile in cui non eravamo in grado di vincere nel finale le partite che contavano. Ma poi siamo progressivamente cresciuti fino al gran finale».

Quando hai capito che questa era una squadra vincente?

«Sono stati due i momenti fondamentali della stagione. Il primo durante il Marchetti quando siamo usciti contro Castenaso, forse la squadra sulla carta più forte del lotto, rinforzatasi in corso d’opera, in una gara punto a punto in cui abbiamo tirato 1/19 da 3 noi, che anche in finale, siamo stati sopra il 40%, eppure non abbiamo mollato mai. Il secondo episodio a Correggio, dove siamo andati con una formazione rimaneggiata, abbiamo avuto defezioni per falli nel corso della gara e abbiamo dimostrato di avere gli attributi, riuscendo a portarla a casa ugualmente».

E in quale momento hai capito che potevate puntare al grande salto?

«Contro Budrio, in gara 1 abbiamo giocato forse una delle più brutte partite, ma poi siamo risaliti e abbiamo giocato una gara 3 veramente tosta».

Poi anche un pizzico di fortuna con le favorite tutte fuori nei playoff fra squadre giunte “bollite” e qualche sorpresa.

«È vero. Una finale fra terze a memoria mia non la ricordo, se la fortuna centra sempre nelle stagioni positive, è comunque vero che bisogna essere lì pronti a raccoglierla e noi siamo stati pronti. La Rebasket era giunta col fiato corto, Cavriago ha avuto la sfortuna di incrociare Castenaso, Altedo è uscita e Budrio l’abbiamo eliminata noi».

Qual è stata la scommessa vinta di questa stagione?

«La scommessa vinta è stata quella di un gruppo da fare crescere, con tanti atleti volonterosi, capaci di giocare che si sono cementati giorno dopo giorno fino a superare i loro confini e creare un gruppo capace di raggiungere questo splendido obiettivo».

Mettiamola così allora, chi ha reso di più rispetto alle attese iniziali?

«La scommessa vinta è stata quella della cabina di regia, dove avevamo imbastito la coppia di playmaker più giovane – Correggio a parte – dell’intero campionato (ndr. Coslovi e Righi). Marcello Coslovi ha dimostrato nel corso dell’anno di essere un giocatore vero centrando una stagione ottima e crescendo come atleta e come uomo e Righi che all’inizio era tentennante, nel corso della stagione è arrivato a darci anche 15’ e più a partita di qualità».

E adesso? Cosa succede terminati i festeggiamenti?

«Domandone. Non lo so ancora. Ci troveremo in settimana con la società e faremo alcuni discorsi su come impostare la stagione prossima. Il salto di categoria implica un aumento dei costi e bisogna ragionarci bene coordinandosi con i dirigenti che hanno gestito molto bene la situazione sinora».

Potessi avere carta bianca cosa faresti?

«Fosse per me confermerei in blocco questo gruppo. Se lo merita, ha guadagnato la DNC sul campo e ha caratteristiche morali eccellenti. Chiaramente questo discorso esula dalle nuove disposizioni regionali appena emesse, che chiariranno le regole su under, over e compagnia. Abbiamo 4 parametri quindi non una quantità esagerata, ma è chiaro che la squadra e la dirigenza faranno la loro valutazione».

Chi passa con voi fra Raggisolaris e Castenaso?

«Secondo me è favorita Castenaso, ma Faenza ha riposato mentre Castenaso ha giocato tre gare tirate e quindi potrebbe anche essere col fiato corto».