Spezzanese, storia di una promozione
Tutti i protagonisti del ritorno in serie C della squadra di patron Raimondo Guerra
Il muro di Vaiarelli che decreta il successo nella bella contro la Ravazzini e il ritorno in serie C è già nella storia della Spezzanese. Promozione meritata quella dei ragazzi del coach Manelli che, nonostante un’annata costellata di problemi, sono riusciti a trovare grande continuità di risultati, perseguendo con grande volontà per tutta la stagione l’obiettivo dichiarato di fare il salto di categoria. L’artefice principale di questa ennesima impresa non può che essere il Patron Raimondo Guerra.
Poi loro, i protagonisti sul campo, con le loro storie.
Vaiarelli, centrale trasferitosi a Modena per motivi di lavoro e vero signore del muro; Barbieri, giovane libero promosso in prima squadra; Tassi il capitano silenzioso ma sempre presente, fondamentale per il suo equilibrio e per il suo senso di appartenenza; Fratti con la sua incredibile voglia di dare sempre il massimo in ogni momento e la sua capacità di stimolare i compagni a fare altrettanto; Bellini con la sua umiltà ed auto ironia oltre alla capacità di mettersi a disposizione della squadra; Notari ed il suo esordio in uno dei momenti più complicati della stagione; Puviani capace di ritagliarsi uno spazio fondamentale durante i play off, dopo una stagione a mezzo servizio; D’Andrea ed il suo arrivo quasi per caso ma così importante per l’entusiasmo e la qualità di gioco; Zambelli, croce e delizia, ma capace come nessun altro di fare la differenza in ogni ruolo; Magnani, il bomber che, a vederlo giocare, ci si chiede cosa faccia in serie D, autore di un recupero miracoloso dall’infortunio per essere subito in campo; Orsini e la sua disponibilità ad un ruolo nelle retrovie; Pirondi, regista e guida della squadra, a tratti altalenante ma in grado di accendere la luce alla squadra come pochi: Reggiani, autore di prestazioni da favola come contro la capolista e sofferente in panchina per i play per causa di forza maggiore; Ferrari, sfortunatissimo per i continui problemi fisici, ma in grado di lasciare il proprio indelebile marchio sulla promozione con prestazioni clamorose come con Cavezzo e Sassulo; Menabue, l’altro simbolo della GS insieme al capitano, all’ennesima promozione con i colori della Spezza; Lugli, l’oppostone arrivato a metà stagione, ma calatosi perfettamente nella parte a formare una grande diagonale del Ciuffo con Bellini; Manelli, il coach, bravissimo nel calarsi immediatamente nel ruolo e prendere le redini di un gruppo con tanti giocatori abituati al campo.