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Il Modena c’è, il gol è una chimera

di Paolo Vecchi
Il Modena c’è, il gol è una chimera

L’attacco non decolla e la sterilità offensiva dei gialli firma anche lo 0-0 col Perugia

24 settembre 2014
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MODENA. Modena-Perugia è la partita del cuore di Walter Novellino che ha nel petto un enorme grifone con sopra stampato un canarino. Cuore che i gialli gettano generosamente sul campo per tentare di fare un regalo al proprio mister e alzare la voce. E Monzon cerca anche di aiutare i suoi: parte con un prudente 4-4-2, nella ripresa passa a un più ambizioso 4-3-3 e cambia mezzo attacco. Ma il gol non arriva ed è questo il grande problema che assilla i gialloblù che in 5 partite hanno gonfiato la rete solo due volte con Cittadella e Pro Vercelli. E la sterilità offensiva del Modena firma un altro 0-0 dopo quello di Catania, risultato importante perché ottenuto contro la prima della classe, ma che rimanda ancora un salto di qualità che il tecnico, sistemata la fase difensiva, potrà ottenere solo quando riuscirà a dipanare la matassa di un attacco in cui ci sono anche buoni giocatori, ma che ancora non funziona ed è orfano di Ferrari fuori per infortunio.

Mancano anche Zoboli e Rubin e nella formazione iniziale c'è qualche sorpresa. Tutto regolare nel reparto arretrato col portiere Pinsoglio protetto da Gozzi, Cionek, Marzorati e Manfrin. In mezzo Salifu e Schiavone con la novità di Nardini sulla destra. Nizzetto si schiera sul versante opposto del centrocampo mentre Acosty si alza sulla linea di Granoche per il più classico dei 4-4-2. Camplone imposta il suo Perugia, rivelazione della prima parte di campionato e capolista, su un 3-5-2. Provedel in porta, Giacomazzi tra Goldaniga e Comotto nella difesa a tre. Taddei, fuoriclasse per la categoria, giostra davanti al pacchetto arretrato: Fazzi e Verre i due interni, il trequartista Parigini a ridosso di Falcinelli, mentre sulle fasce operano Del Prete e Crescenzi.

L'inizio del match è tosto e il Perugia prova a sfruttare un impianto di gioco più definito rispetto a quello di un Modena a cui Novellino sta ancora cercando di dare un volto. Il trio di centrocampo Taddei, Verre e Fazzi fa girare bene il pallone, Del Prete e Crescenzi si fanno sentire sulle fasce, mentre gli esterni canarini possono solo opporsi in fase difensiva; quando si tratta di spingere sia Nizzetto che Nardini hanno un peso specifico appena percettibile. Ben diverso quello che mette Salifu a centrocampo. Il ghanese è impressionante: ferma sistematicamente i tentativi di verticalizzazione centrali del Grifo, dà man forte ai compagni. Il “mohicano nero” di Novellino è sui livelli di Catania così come Cionek in difesa ben coadiuvato da Marzorati. Meno brillanti invece Gozzi e Manfrin soprattutto quando si tratta di lavorare in disimpegno e in fase offensiva. Che, con Granoche a fare l'uomo di fastidio su Taddei con compiti di raccordo con il centrocampo, poggia molto su Acosty che svaria sull’intero fronte d’attacco proponendo anche spunti importanti. Come quando, dopo un tiro di Parigini parato da Pinsoglio, si infila un paio di volte nel cuore della difesa umbra senza, però, trovare il supporto dei compagni. Intorno alla mezzora il match scende di livello e Camplone deve provvedere al primo cambio quando Giacomazzi resta a terra infortunato. Dentro Rossi con Comotto a fare il centrale.

Nella ripresa Novellino passa quasi subito al 4-3-3 quando, dopo aver inserito Marsura per Nardini, spedisce in campo Signori per Nizzetto. Salifu si abbassa alle spalle di Schiavone e Signori, Acosty e Marsura si portano alti sugli esterni e Granoche va a fare il centravanti vero. Il nuovo modulo migliora l'atteggiamento dei gialli che diventa più propositivo. Acosty e Marsura si scambiano di posizione, Signori cerca lo spunto centrale, Salifu continua a prenderle tutte regalando una valanga di palloni da rigiocare. Ma davanti lo spunto non arriva e i gialli trovano l'occasione da un fallo laterale battuto da Manfrin per Granoche: il Diablo smarca Signori a qualche metro da Provedel, ma l'ex doriano è stoppato al momento di battere a rete. Il Perugia è meno spavaldo rispetto al primo tempo, ma all'82' arriva al tiro con Parigini partito in netto fuorigioco. Brivido, ma la palla è fuori. Ultimi tentativi dei gialli di guarire dal male cronico del gol e per poco la medicina non la trova Manfrin smarcato da Luppi in area. Comotto c'è e il Modena deve rimandare il decollo.

@PaoloVp305

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