Gazzetta di Modena

Sport

Il Sassuolo ha riperso i gol ma la classifica si muove

Il Sassuolo ha riperso i gol ma la classifica si muove

Come la scorsa stagione 1 rete dopo 4 partite, però stavolta i punti sono 3

26 settembre 2014
3 MINUTI DI LETTURA





Un mal di gol da risolvere in fretta. Dopo aver tappato le falle della fase difensiva, il Sassuolo deve ritrovare la via della rete, smarrita, di fatto, da inizio campionato. Un solo gol realizzato nelle prime quattro giornate: dal punto di vista della produzione offensiva, lo score dei neroverdi è identico (come del resto il nome dell’unico dell’unico marcatore, Zaza) a quello dell'avvio shock della scorsa stagione.

MANCA MIMMO La costante, dentro ad un Sassuolo che rispetto a quello ha cambiato (e in meglio) tante cose, è l'assenza di Berardi, che pure l'anno scorso saltò per motivi disciplinari l'avvio di stagione. Quando c'è lui, la capacità realizzativa viaggia attorno al gol e mezzo a partita. Quando è assente si attesta un punto sotto, 0,4 gol a gara di media. Avrà qualche difetto caratteriale, il talento di Bocchigliero, ma i numeri continuano a dire che i suoi colpi sono decisivi per il Sassuolo.

TRE PUNTI A ZERO A differenza dell'avvio di dodici mesi fa, questo Sassuolo ha però messo in classifica già tre punti. Pochi? Molti? Sicuramente più di quello 0 in classifica che i neroverdi riuscirono a cancellare soltanto alla quinta giornata contro il Napoli. Questo Sassuolo segna poco come quello dell'avvio dello scorso campionato: ma, almeno, San Siro a parte, è sempre riuscito a strappare il pareggio.

OCCHIALE DOPPIO Abituato a vittorie scoppiettanti seguiti da rovesci fragorosi, il Sassuolo non era certo abbonato al segno X, tanto meno al pareggio senza reti. L'anno scorso il pari a reti inviolate si verificò a Catania e a Bologna: due volte in totale, un record già eguagliato dopo le prime quattro giornate di questo torneo.

MAL COMUNE? Un 1-1 contro il Cagliari, uno 0-0 a Firenze: lo spettacolo è rimasto sulla carta. Se lo zemaniano Di Francesco non può essere soddisfatto della capacità realizzativa dei suoi, il maestro boemo non se la passa certo meglio. E nemmeno l'altro allievo di Zeman, Montella: la Fiorentina, fin qui, ha segnato un solo gol come i neroverdi. Il Cagliari ne ha fatti 3 ma con un solo punto (quello conquistato al Mapei Stadium) chiude la classifica di serie A all'ultimo posto. Non è un gran momento, insomma, per il maestro e i suoi allievi prediletti.

COPERTA CORTA L'applicazione tattica che Di Francesco ha (giustamente) preteso dai suoi dopo il crollo di Milano non è senza conseguenze. Il sacrificio degli esterni offensivi, il lavoro sporco del centravanti, l'abbassamento del baricentro comportano inevitabilmente un minore tasso di pericolosità. Un atteggiamento tattico che, sul piano fisico, è comunque dispendioso, visto che tutti gli undici in campo sono chiamati ad un lavoro di grande fatica e attenzione. Il pari del Franchi è stato giustamente salutato come una vittoria ma Di Francesco lo ha detto chiaramente: "Mi piacerebbe vedere un calcio più offensivo". Forse, una delle chiavi di lettura possibili è nell'ammissione di Longhi: "Quel 7-0 ci condiziona". Il Sassuolo, insomma, deve ritrovare fiducia: basterà smaltire le scorie mentali della batosta milanese per ritrovare la via del gol?

Giacomo Gullo