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Modena che va di corsa saluta Carlo Rispoli

Modena che va di corsa saluta Carlo Rispoli

Istituzioni, rappresentanti di gruppi podistici, amici e singoli atleti hanno voluto essere presenti alla cerimonia funebre del nostro collaboratore scomparso

30 settembre 2014
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Più di duecento persone hanno dato ieri l’ultimo abbraccio a Carlo Rispoli, storica firma della Gazzetta per il podismo che ci ha lasciati nel tardo pomeriggio di venerdì, proprio mentre stava per recarsi a seguire l’ennesima di tante corse raccontate in più di trent’anni. E il mondo del podismo, quello al quale lui aveva dedicato con passione gran parte della propria vita, si è radunato a Terracielo Funeral Home per rendergli omaggio, salutandolo per l’ultima volta: c’erano tutti, atleti ed ex atleti dei quali Carlo aveva scritto le gesta e che spesso aveva atteso per interviste e foto al traguardo, dirigenti delle principali società podistiche della provincia e degli enti di promozione sportiva, rappresentanti delle istituzioni come Paola Francia e l’ex assessore allo sport Antonino Marino. Tutti a dire a Carlo un simbolico “grazie” per esserci sempre stato, d’estate e d’inverno, sotto il sole o la neve, a promuovere e gratificare chi ama la strada e la fatica, animando i fine settimana della nostra provincia in tutte le gare podistiche, a raccontare l’essenza dello sport, quello popolare e genuino. Tutti a chiedersi perché proprio Carlo, che a scarpette e pettorale aveva sempre preferito la penna, abbia deciso questa volta di correre via, lasciando troppo presto la moglie Clara, i figli Barbara e Marco, gli amici e le persone che in questi anni lo hanno conosciuto come il giornalista del podismo per eccellenza a Modena. Avrebbe compiuto 69 anni il prossimo 22 ottobre, ma un malore se l’è portato via: originario di Orbetello, Carlo si era avvicinato al podismo dopo essersi trasferito a Modena, quando era dipendente della Fiat assieme ad Ermes Luppi. Seguiva il mitico “Lupo Sport” ed altri podisti armato di macchina fotografica e taccuino e in più di trent’anni, quasi quaranta, quella avventura tra amici si sarebbe trasformata una esperienza professionale a tutto tondo, raccontando le corse e i suoi protagonisti per la Gazzetta di Modena oltre che in una breve parentesi al Resto del Carlino. Tutti lo conoscevano, ancor prima di leggere i suoi resoconti sul giornale, tutti lo apprezzavano per il suo carattere schietto e genuino, oltre che per quel suo accento toscano che lo rendeva ancor più unico tra i cronisti di tutta la provincia. Per questo ieri non è voluto mancare nessuno, in una cerimonia funebre sobria e molto partecipata. Un saluto ad un amico, che nel cuore di tutti vivrà per sempre e che in ogni corsa nella nostra terra continuerà idealmente ad esserci sempre, alla partenza e al traguardo. (m.c.)