Esposito saluta: «Io e il Sassuolo, che bella avventura»
Da Sant’Anastasia all’Europa League: il segretario sportivo arrivato con Balugani se ne va dopo 17 anni
SASSUOLO «Diciassette anni sono tanti, ormai mi sento un sassolese d’adozione. Qui ho vissuto momenti difficili ma soprattutto esaltanti. Ora che me ne vado lascio un pezzo di cuore».
Il segretario sportivo Gerardo Esposito, per tutti “Gerry”, ha risolto il suo contratto col club neroverde dopo 17 anni. Arrivò nel 2001 dal Sant’Anastasia (Napoli) portato da Gianni Balugani. «Ricordo ancora che Morini si presentò come presidente del Sassuolo e mi fece una proposta. Io avevo giò parlato con Martinafranca e Cavese ma scelsi di seguire Balugani al nord: entrando in sede il primo impatto non fu dei più incoraggianti, aperta la porta stava per cadermi addosso una pila di faldoni con dei raccoglitori... Ma la dirigenza mi fece una buona impressione, da Baldelli a Belfasti passando per Turrini e Castelli».
Per Esposito è arrivato il tempo dei bilanci: «Abbiamo fatto tanti sacrifici, sia con la vecchia dirigenza che con la nuova. Sfogliando l’album dei ricordi devo dire che è stata proprio un’avventura esaltante, penso ancora con emozione alla prima volta che parlai direttamente con Squinzi per spiegargli le modalità del ripescaggio in C1. Da lì è iniziata la grande cavalcata».
Esposito, una delle colonne portanti della struttura societaria, nell’anno della promozione in serie B si è occupato anche del progetto di ristrutturazione dello stadio Ricci, poi sfumato: «Rivedere il Sassuolo al Ricci era il mio sogno. Senza nulla togliere al Braglia prima e al Mapei adesso, sarebbe stato bello per il Sassuolo poter giocare nello stadio della sua città ma c’erano impedimenti strutturali insormontabili».
Nel 2005 anche una proposta dell’Atalanta, poi declinata: «L’offerta era di un triennale, mi volevano a gennaio ma alla fine ho preferito restare al Sassuolo e non me ne sono pentito».
Dopo 17 anni l’addio: «Già da qualche tempo avevo voglia di cambiare aria. Ho capito che era venuto il momento e di comune accordo con la società ho risolto il contratto. Il tutto senza attriti, con me la società è stata eccezionale. Nutro grande riconoscenza nei confronti di Giorgio Squinzi e della signora Adriana Spazzoli che mi hanno permesso di arrivare dove sono arrivato insieme al Sassuolo». Ma la lista dei ringraziamenti è lunga: «Un pensiero affettuoso va a tutti gli allenatori da Balugani, Bergodi, Brucato, Remondina, Pioli, Gregucci, Allegri e Di Francesco. E poi non non posso dimenticare la grande amicizia e intesa con Nereo Bonato e Giovanni Rossi, coi quali ho lavorato per dieci anni. Tra i tanti i personaggi ai quali sono legato - oltre al presidente Carlo Rossi e a Remo Morini - vorrei citare anche Lauro Silvestrini, che è stato molto importante per me».
Il “vecchio Sassuolo” ormai è stato smantellato, restano solo Carlo Rossi, Sassi e Morini: «Vero, ma l’attuale management è importante, Carnevali nel suo settore è il top: giusto che ora porti avanti il suo progetto e le sue strategie. E’ normale che si facciano dei cambiamenti ma nessuno è stato messo alla porta. Certamente è un anno di grandi cambiamenti: il gruppo storico ha lasciato, ma vedo un futuro roseo. Bucchi è giovane e preparato, la squadra ha basi solide e poi il progetto Squinzi resta ambizioso».
Il contratto di Esposito scade il 30 giugno e nel suo futuro dovrebbe esserci la Reggiana. In bocca al lupo Gerry.