Il Carpi si coccola Thiago Ceijas, un 19enne col calcio nel destino
Serie C. L’italo-argentino al debutto tra i prof col Perugia che fu di papà
il personaggio
Thiago Ceijas ha rotto il ghiaccio col professionismo la scorsa domenica, lanciato titolare da mister Sandro Pochesci proprio contro quel Perugia che ha rappresentato un pezzo importante della storia della sua famiglia e del papà Pablo in particolare. Strani scherzi del destino, per un ragazzo classe 2001 cresciuto a pane e Fútbol e col futuro tutto nelle proprie mani.
ITALIA-ARGENTINA ANDATA E RITORNO
Thiago nasce a Recanati, ma se ne va dall’Italia a soli due mesi quando la sua famiglia sceglie di tornare in Argentina per motivi di lavoro e di calcio. Il padre Pablo, infatti, fa parte in quegli anni della vasta rete di scouting messa in piedi dal vulcanico presidente del Perugia Luciano Gaucci che consente al Grifone di toccare vette mai viste prima, fino a disputare una semifinale di Coppa Italia e a partecipare ad una edizione di Coppa Uefa. Su e giù per il Sudamerica a pescare talenti, mentre Thiago si cimenta nel calcio a cinque e poi nel Boca Juniors, dove si fa tutta la trafila delle giovanili sempre lì in mezzo al campo, nel ruolo di play a scandire i ritmi della squadra. Nel 2017 la situazione economica argentina vacilla, così la famiglia decide di tornare in Italia. Il padre nel frattempo è diventato procuratore, lui trova ingaggio al Genoa, il fratello Kevin (’97) al Matelica, in Serie D. Sotto la lanterna non gioca per problemi di transfer che continueranno a tormentarlo anche nell’esperienza successiva, nel Levante in Spagna. Nel 2018-19 finalmente una stagione intera in quella che in Italia chiameremmo ‘Primavera’, con la soddisfazione di decidere il derby col Valencia. Quest’estate di nuovo l’Italia, a chiudere un cerchio che l’ha finalmente proiettato nel mondo del professionismo.
LA FIDUCIA DI POCHESCI
Mister Pochesci l’aveva fortemente voluto dopo averlo allenato per qualche giorno. Ne aveva decantato il talento, si fidava, si è fidato. Tanto da mandarlo in campo dal primo minuto contro una delle principali candidate alla promozione finale. Nello 0-0 finale che vale molto più di quanto non conti per la classifica, c’è anche lo zampino di Thiago e dei suoi primi venti minuti giocati ai cento all’ora in un ruolo che non è il suo, ma al quale si è adattato volentieri. Da oggi, insieme ai compagni, tornerà al lavoro all’antistadio in attesa di un’altra occasione. —
F.G.
