Il Milan è campione d’Italia. Trionfo strameritato
I rossoneri travolgono il Sassuolo al Mapei Stadium e conquistano il 19esimo scudetto, 11 anni dopo l'ultimo. Primo trionfo per mister Pioli
Stefano Aravecchia
Reggio Emilia La lunga attesa è finita. Dopo undici anni di sofferenze, rivoluzioni, cambi di proprietà e un solo trofeo conquistato, la Supercoppa italiana nel 2016, il Milan è di nuovo sul tetto d’Italia. Un titolo inatteso ma strameritato quello conquistato dai rossoneri di Stefano Pioli, culminato nel successo sul Sassuolo che vale i tre punti scudetto festeggiati con un’invasione di campo d’altri tempi. La partita fin dall’avvio ha visto solo una squadra in campo, il Milan. Aggressivo, determinato, con gli occhi della tigre, al punto da travolgere nel vero senso della parola un Sassuolo fin troppo molle e intimidito. A tratti arrendevole. Il possesso di palla leggerino dei neroverdi è stato spazzato via dalla furia dei rossoneri, che in 36 minuti hanno messo in ghiaccio il titolo con tre reti (doppietta di Giroud e gol di Kessie) sfruttando altrettante sciocchezze difensive (commesse nell’ordine da Ayhan, Ferrari e Lopez), ma potevano segnarne più del doppio se sulla loro strada non ci fosse stato il portiere Consigli, ultimo, eroico baluardo. In pratica si è rivisto il Sassuolo preso a pallate dal Napoli tre settimane fa al San Paolo. Anzi, lì aveva fatto pure peggio, incassando un poker nei primi 20 minuti. Praticamente mai in partita, ogni tentativo di reazione dei neroverdi è stato soffocato da un Milan oggettivamente troppo forte e motivato per non uscire coi tre punti e lo scudetto dal Mapei Stadium. Per il numero uno milanista Maignan una solo una vera parata degna di tal nome sul finire del primo tempo, sulla capocciata di Frattesi. Per il resto ha fatto da spettatore non pagante.
Emozioni rossonere
Un pomeriggio emozionante, con lo stadio di Reggio trasformato in una succursale di San Siro: 19 dei 21.500 presenti erano di fede rossonera, splendida coreografia e un tifo caloroso e incessante in ogni settore dell’impianto. Con tanto di invasione di campo al fischio finale. Nella giornata del Sassuolo da salvare solo il saluto tributato a Magnanelli e Peluso, applauditi anche dai supporters rossoneri. Il resto del palcoscenico, com’era nella logica delle cose, se l’è preso il Milan. Prima, durante e dopo e la partita. Rossoneri impeccabili fin dal fischio d’avvio, un uragano che si è abbattuto sul Sassuolo incapace di alzare un argine, se non con Consigli. In ombra tutti i gioielli di Dionisi, l’unico che si è notato è stato Scamacca ma per via dei capelli ossigenati. Per il resto solo Milan: squadra impeccabile quella rossonera, con un paio di intrepreti sopra le righe. In primis il bomber Giroud: suoi i due gol nel decisivo derby con l’Inter, sua la doppietta che ha stappato l’ultima fatica col Sassuolo. Poi Leao: anche ieri i suoi strappi sono stati devastanti, non ha segnato ma ha sfornato tutti e tre gli assist.
Pioli on fire
E poi Pioli: grazie all’arrivo di Ibrahimovic la sua carriera ha svoltato. Da tecnico bravo ma perdente (col Sassuolo aveva perso una semifinale playoff per la A), si è trasformato in tecnico bravo e vincente, mettendoci ovviamente anche tanto del suo. Il percorso iniziato a ottobre del 2019 con Pioli viene dunque coronato dal titolo che tutta la Milano rossonera attendeva e che rappresenta il primo in assoluto nella carriera del tecnico parmigiano. Dicevamo di Ibrahimovic: entrato nel finale su una gamba sola, l’offside di un compagno gli ha impedito di entrare nel tabellino dei marcatori. Sarebbe stata la ciliegina sulla torta di una giornata comunque indimenticabile per ogni tifoso rossonero. Dunque Milan campione d’Italia per la diciannovesima volta nella sua storia, Sassuolo che chiude undicesimo con 50 punti. Ma la vera squadra sconfitta di ieri è l’Inter, a cui non è bastato travolgere la Sampdoria. Il sorpasso all’ultima curva non è riuscito agli uomini di Simone Inzaghi, dunque lo scudetto dalle maglie nerazzurre passa su quelle rossonero. E, al di là del tifo e delle opinioni, crediamo sia giusto così: quest’anno il Milan ha fatto qualcosa di straordinario, superando i propri limiti, le avversità del destino sottoforma di clamorosi torti arbitrali e vedendo coronata la sua corsa in testa al campionato nella magica notte di Reggio Emilia. Sì, la città del Tricolore che consegna il titolo Tricolore al Milan.