Sassuolo calcio

Reggio Quarta vittoria consecutiva, 19 punti nelle ultime 7 partite, un ennesimo clean sheet da mettere in bacheca e nono posto temporaneo nella generale: il venerdì sera non poteva portare notizie migliori in casa Sassuolo. Pur senza strafare e senza le bollicine del calcio champagne, la squadra di mister Dionisi si gode le certezze che ha costruito lentamente e progressivamente negli ultimi mesi, dimostrando una volta di più di aver trovato un “respiro” diverso, avvicinandosi alle posizioni di classifica che la rosa costruita in estate vuole e merita. D’altronde, aggiudicarsi l’intera posta in palio anche quando la gara si rivela spigolosa e il gioco fluido manca, è un ennesimo segnale confortante, che rivela una maturazione del gruppo anche in termini di concretezza e solidità. Se il match con lo Spezia non potrà essere ricordato per l’alto grado di spettacolo, infatti, è proprio sul tavolo dell’attenzione e del cinismo che si giocano le mani decisive e, in tal senso, il Sassuolo ha troppi assi nella manica. Infatti, se a livello difensivo si rischia poco o nulla, anche durante un secondo tempo in cui mister Semplici butta nella mischia praticamente tutti i giocatori vagamenti offensivi a sua disposizione, in fase realizzativa i neroverdi hanno tanti giocatori capaci di risolvere le partite. E, quando non si subisce gol, poi le occasioni giuste in attacco arrivano, anche se mancano trame spumeggianti, anche se non tutti i top player sono in serata, anche se gli avversari chiudono bene gli spazi. Questa lezione la conosce bene Laurientè, che, nonostante una prestazione al di sotto dello standard spaziale a cui ha abituato nell’ultimo periodo, riesce a trovare la conclusione giusta, che porta al rigore per il fallo di mano di Amian. E la conosce bene anche Berardi, che, più il match rimane in bilico, più sembra sentire la necessità di risolverlo personalmente: alla prima opportunità il gol gli viene negato dalla traversa, ma poi dal dischetto non fallisce. Il numero 10 neroverde sale, così, a quota 6 centri in un campionato fino ad ora complicato dai vari infortuni, ma che nelle ultime apparizione lo sta riproiettando sui suoi migliori standard, permettendo al Sassuolo di ritrovare la sua solita stella cometa. Per archiviare la pratica Spezia basta, quindi, il penalty di Berardi, ma anche ai punti l’incontro sarebbe dovuto andare ai neroverdi, capaci di assorbire con ordine l’avvio sprint dei liguri, per poi crescere dalla mezz’ora in avanti. Se nei primi minuti, infatti, lo Spezia mostra i muscoli, volendo puntare chiaramente su un reparto offensivo affollato dai vari Gyasi, Agudelo, Maldini e Nzola, i padroni di casa prendono le misure, concedendo ben pochi spazi. Poi, dal 30’, l’andamento cambia e i due legni colpiti (uno, appunto, da Berardi nel primo tempo e uno da Harroui nel finale), le conclusioni sciupate dai Toljan e Frattesi da dentro l’area, la bella parata di Dragowski su Rogerio e il miracolo su Henrique legittimano la vittoria al di là di tutto. E ora, con la sicurezza dei 36 punti in cascina, si apre un nuovo campionato per il Sassuolo, che vede da un seppur minuscolo spiraglio, un orizzonte europeo che era inimmaginabile fino a poco tempo fa. L’andamento assunto nel 2023 legittima, però, anche qualche sogno insperato e, seppur le concorrenti siano tante e attrezzate, la possibilità di giocare con le gambe leggere e con il cuore elettrizzato dall’ambizione sembra adattarsi a meraviglia ai giovani promettenti a disposizione di Dionisi. l &nbsp;

Reggio Quarta vittoria consecutiva, 19 punti nelle ultime 7 partite, un ennesimo clean sheet da mettere in bacheca e nono posto temporaneo nella generale: il venerdì sera non poteva portare notizie migliori in casa Sassuolo. Pur senza strafare e senza le bollicine del calcio champagne, la squadra di mister Dionisi si gode le certezze che ha costruito lentame...

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È la quarta vittoria di fila per i neroverdi che iniziano a sognare un posto in Europa

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Berardi su rigore stende lo Spezia e il Sassuolo vola

È la quarta vittoria di fila per i neroverdi che iniziano a sognare un posto in Europa

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