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«Modena, Manconi vale la A: garantisce mister Foscarini»

Claudio Romiti
«Modena, Manconi vale la A: garantisce mister Foscarini»<br type="_moz" />

Il tecnico, più volte avversario dei gialli, lo ha allenato all’Albinoleffe

13 settembre 2023
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Palumbo? Negli ultimi anni sempre tra i migliori in Serie B. Zaro? Già visto tre anni fa e nell’ultima stagione tra i difensori più forti, oltre a essere stato quello che ha fatto più gol. Strizzolo e i suoi gol? Lo conoscevamo già molto bene. Quello che invece quasi nessuno conosceva e che quindi è sicuramente la grande e piacevolissima sorpresa nell’inizio di stagione del Modena risponde al nome di Jacopo Manconi. Dopo la partita col Pisa Paolo Bianco non ha usato diplomatici giri di parole per fare il ritratto dell’attaccante lombardo: «È un talento come Berardi e Bruno Fernandes, può far gol in tutte le categorie. Non so dove si era nascosto in passato»: aveva detto il tecnico gialloblù. Allora abbiamo girato la pratica a Claudio Foscarini, tecnico di grande esperienza (Alzano, Rimini, Cittadella per dieci anni, Pro Vercelli, Livorno, Avellino) e suo ultimo allenatore la scorda stagione nella squadra bergamasca.

Mister Foscarini, lei conosce il precedente… nascondiglio di Manconi?

«Me lo sono chiesto anche io. Ho quasi sempre lavorato in Serie B, quindi lo conoscevo poco e da fuori, però lo scorso torneo, quando sono arrivato all’Albinoleffe in sostituzione di Biava sono rimasto sorpreso».

Perché?

«Perché ho trovato un giocatore molto, molto interessante, con tante caratteristiche da sottolineare».

Quali?

«È un attaccante che sente la porta, uno che cerca sempre il gol anche in allenamento, e lo fa con personalità. Quando attacca è molto veloce, ha e dà profondità alla sua squadra e se vicino o a lui c’è un compagno capace di fare assist di qualità, Jacopo sa rubare il tempo ai difensori avversari. Nel gioco aereo è esplosivo, buon colpitore, anche se potrebbe migliorare nelle aree affollate, e non limitarsi agli interventi di testa solo quando esce dai blocchi per anticipare tutti».

Noi l’abbiamo visto anche in versione rifinitore di lusso.

«Infatti è un giocatore completo, sa concludere e sa rifinire. Bravo pure quando rientra, anche se a volte lo fa persino troppo consumando energie».

Come si spiega allora una carriera non all’altezza di queste evidenti qualità?

«Io ho conosciuto da subito una persona tosta, sicura di sé, con autostima, che sa quello che vuole, ma deve sentire che intorno a sè tutto, cioè società, allenatore, compagni, è a posto. Insomma, deve essere convinto di quello che fa, sentirlo dentro e allora ci mette una grande dedizione».

Nell’Albinoleffe ha segnato 47 gol negli ultimi tre anni. Come mai però nessuno lo aveva acquistato?

«So che nelle ultime due stagioni c’erano state richieste da società di categoria superiore, ma il Presidente del club lo ha sempre considerato indispensabile. Pur sapendo che lo avrebbe perso a scadenza di contratto, come poi è successo».

Prima dell’Albinoleffe, Manconi non segnava tanto. Cosa è cambiato, secondo lei?

«Come detto, ha un carattere deciso, a volte può sembrare un po’ spigoloso, detto non in senso negativo, e forse doveva trovare un suo equilibrio dentro di sé. In altri termini, una maturazione, alla quale credo che abbia contribuito anche il matrimonio. Oltre a trovare una società che finalmente credeva davvero in lui. Più di quanto capitava con i club che lo mandavano sempre in prestito».

A 29 anni dove può ancora arrivare?

«Se continua in questa evoluzione positiva, può fare altri salti di qualità. Sono d’accordo con Paolo Bianco, perché Manconi ha tutto per fare gol in ogni categoria. Proprio tutto. E se, come mi sembra dall’esterno, ha trovato un altro ambiente giusto per lui, allora niente gli è precluso».