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Sassuolo “superficiale” e il calendario spaventa

Paolo Seghedoni
Sassuolo “superficiale” e il calendario spaventa

Con Juventus e Inter i neroverdi devono tornare “ammazzagrandi”

19 settembre 2023
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Tre sconfitte in quattro giornate in sé non rappresentano certo un buon ruolino di marcia, tuttavia non sono nemmeno la peggior partenza del Sassuolo in Serie A. Il primo anno (ma ai tempi la compagine neroverde era una matricola assoluta, con tutti i problemi del caso), il Sassuolo conquistò il primo punto alla quinta giornata, mentre nella stagione iniziata con Bucchi in panchina alla quarta giornata in carniere c’era un solo punticino.

Detto questo è chiaro che la vittoria sul Verona non può bastare a “salvare” il bilancio di questo primissimo scorcio stagionale, tanto più che il Sassuolo ora dovrà affrontare in rapida successione prima la Juventus seconda in classifica, sabato alle 18 al Mapei Stadium, e poi l’attuale capolista, ovvero l’Inter, nel turno infrasettimanale a San Siro. Due scogli sulla carta proibitivi, anche se il Sassuolo (e quello di Dionisi in particolare) ha sempre avuto una predilezione per il titolo di “ammazzagrandi”.
E’ però la sconfitta patita a Frosinone a destare legittime preoccupazioni nei tifosi e in chi ha a cuore il neroverde: sprecare in quel modo un doppio vantaggio e disputare una ripresa con la superficialità (parole del tecnico Dionisi) vista allo Stirpe non hanno giustificazioni plausibili, tanto più che si era sul campo di una delle squadra, anche qui sulla carta, destinate a soffrire e a lottare per la salvezza. L’atteggiamento senza nerbo della ripresa, unito a una certa capacità di subire troppi gol, fanno pensare a una squadra poco reattiva (sulle seconde palle, anche al limite dell’area, il dominio dei ciociari è stato evidente) e con qualche tensione di troppo, solo stemperata ma non svanita dopo la cessione di un paio di atleti smaniosi di cercare fortuna altrove, come Rogerio e soprattutto Lopez.
In un frangente del genere, con due sfide così delicate davanti e con soli 3 punti in classifica, giocare in modo superficiale non è una opzione, eppure il Sassuolo lo ha fatto e nemmeno i cambi di Dionisi hanno provocato una svolta, anzi la squadra si è se possibile smarrita ancora di più dopo le sostituzioni.
Un vantaggio, in realtà, c’è ed è la constatazione che mancano 34 giornate alla fine della stagione. Il tempo per recuperare, sia in classifica che come gioco, è ampio ma è bene non dormirci sopra e, magari, rispolverare dalla bacheca la targa di “ammazzagrandi”.