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Modena, il rinnovo di Tremolada: «Il sogno resta la Serie A»

Claudio Romiti
Modena, il rinnovo di Tremolada: «Il sogno resta la Serie A»

Il trequartista canarino prolunga il contratto fino al 2025: «Ho quasi 32 anni, mi sento meglio di quando ne avevo 25»

19 ottobre 2023
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Intervista con prologo. L'intervista è a Luca Tremolada, il prologo, doveroso, di Davide Vaira, che comunica: «Dopo quelli di Duca e Oukhadda, ufficializzo anche il rinnovo del contratto di Tremolada fino al 2025 – sono le parole del direttore sportivo – Siamo soddisfatti di continuare insieme un percorso nella speranza che ci porti altri buoni risultati».

Poi è toccato al trequartista gialloblù essere al centro dell’intervista, proprio come gli è capitato spesso di esserlo nei progetti delle sue squadre.

Luca, è pesante o gratificante trovarsi quasi sempre al centro nelle squadre in cui ha giocato?

«Non mi pesa e lo accetto sempre come un’importante assunzione di responsabilità quando vengo considerato un punto fermo per tutti quelli che gravitano intorno a me. Per me è un riconoscimento che posso fare la differenza».

Più di un allenatore, tra quelli avuti, compreso Bianco, ha detto che Tremolada può fare di più. Hai mai pensato: ma cosa vogliono da me?

«No. L’ho sempre interpretato come uno stimolo a diventare un giocatore più completo, più maturo. Prima mi focalizzavo solo sulla tecnica, ma da quando sono a Modena non sono stato solamente assist. In gialloblù credo di essere cresciuto. E comunque credo che non sia mai troppo tardi per migliorarsi».

Arrivato quasi a 32 anni, se fa un bilancio della sua carriera pensa che avrebbe potuto fare ancora di più?

«So soltanto che mi sento più giovane di quando ne avevo 25 e sono convinto di avere ancora tempo per crescere ulteriormente».

Quanto è stato importante per Tremolada questo biennio ormai abbondante nel Modena?

«Ricordo il mio primo giorno in gialloblù nel 2021, era il 31 agosto, un giorno importante per me, esattamente due anni prima era stato quello del mio esordio in Serie A con il Brescia. Quando parlai con Vaira e la famiglia Rivetti decisi subito di sposare il loro progetto e sapete che il mio sogno è sempre quello di tornare in Serie A con questi colori e di restare sempre qui».

Qual è il significato di questi rinnovi in un momento non brillante della squadra?

«Era successo anche lo scorso anno, quando eravamo partiti decisamente peggio. Vanno considerati come attestati di stima per il lavoro svolto. Dicono anche che qui contano molto i valori umani e che tutti sono coinvolti. Credo che si possa essere orgogliosi del nostro percorso».

Che Modena vedremo dopo la prime due sconfitte?

«Siamo arrabbiati, meritavamo di più. Ora dobbiamo andare a riprenderci i punti persi. Restando una squadra che gioca sempre per vincere, che cerca il gioco, coraggiosa. Così facendo, i risultati arriveranno».

Ci fosse già il Centro sportivo cosa cambierebbe?

«Sarà una struttura importante, ma conta quello che fa la squadra. A Brescia avevamo solo il campo e gli spogliatoi, ma siamo andati in A».

In cosa è diverso il Tremolada di questa stagione?

«Con Bianco sono diventato più completo e si è visto che gioco anche senza palla. Faccio cose mai fatte in carriera e che non pensavo di poter fare. Ho ancora difetti, ma ci lavoro».

In definitiva, potendo scegliere, in quale ruolo si metterebbe?

«So di essere un calciatore atipico, ma preferisco stare nel vivo del gioco e qui ho avuto la fortuna di avere due allenatori che mi hanno identificato bene. Comunque io mi sento un trequartista, un numero dieci e mi piace far divertire la gente. Per me l’ultimo passaggio resta sempre la cosa più bella. So che gli assist arriveranno anche quest’anno».l

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