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Ferrario: «Io, tifoso dei gialli. Modena, regalaci il derby»

Riccardo Panini
Ferrario: «Io, tifoso dei gialli. Modena, regalaci il derby»

L’aneddoto. «Mi chiama Giuntoli: “Vieni a Bari”, ma avevo già scelto»

27 novembre 2023
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Modena 2 dicembre 2018. 2 dicembre 2023. Il ricorso storico difficilmente avrebbe potuto essere più simmetrico. Scherzi del calendario che si trasformano in quelli del destino se di mezzo c’è un derby come quello con la Reggiana. Allora era serie D e l’eroe gialloblù aveva il numero nove sulla schiena. In quella stagione Carlo Emanuele Ferrario fu l’uomo giusto nel posto giusto, il centravanti al quale un’intera tifoseria, amareggiata dal fallimento, si aggrappò affezionandosi; venne ripagata a suon di gol. Uno proprio in quel derby del Braglia. Oggi Ferrario continua a segnare con la maglia del Villa Valle, squadra di Villa d’Almé in Val Brembana. Uno, su rigore, anche ieri. Quel gol contro l’allora Reggio Audace però è scolpito nella memoria del bomber. «Come potrei scordare quella giornata? Resterà sempre nel mio cuore e in quello di tutta la mia famiglia perché Modena, prima di tutto, resta casa mia. Uno stadio strapieno con 12mila spettatori capita raramente in serie D. Quella vittoria e quel gol furono quelli della rinascita, di un rinnovato orgoglio gialloblù. Ricordo ogni centesimo di secondo di quell’azione: l’avanzata di Ndoj a destra, il tentativo di tiro di Boscolo Papo e io, che avevo seguito l’azione, che dentro l’area prendo il tempo a tutti e la butto dentro proprio sotto la loro curva. Però me ne ricordo anche degli altri – aggiunge ridendo Ferrario – di gol segnati alla Reggiana…».

Ti riferisci a quelli nella finale play off.

«Proprio quelli, una doppietta in una partita che fu poi determinante per il nostro ritorno in serie C; una girata al volo e poi un diagonale sul palo lontano. Un 4-1 senza se e senza ma».

Furono quei gol che ti permisero di entrare nel cuore dei tifosi.

«Il feeling con la gente di Modena è stato il classico colpo di fulmine. È bastato poco per far scoccare la scintilla di un affetto che dura ancora oggi. Di quelle stagioni ricordo ogni momento, sono felice di aver vissuto quelle emozioni e di averle regalate alla gente di Modena. Mi spiace solo per quel maledetto Covid che ha spezzato il mio sogno proprio nel momento in cui avevo cominciato a segnare anche in serie C; purtroppo non avrò mai la controprova».

Era il 2 dicembre allora, lo sarà anche sabato prossimo.

«Ci pensavo proprio l’altro giorno. È davvero incredibile ma mi piace pensare che sia la chiusura di un cerchio. Il Modena è tornato dove gli spetta e oggi, con una società così forte e competente può guardare lontano con ambizione grazie anche a quello che facemmo noi. La Montagnani merita di poter sognare. Spero che il risultato possa essere lo stesso di cinque anni fa. Poi c’è già stato un segnale…».

Quale?

«Tra i primi highlights che guardo ci sono sempre quelli del Modena. Al gol di Duca al Tardini ho provato un brivido. Edo è l’ultimo dei Mohicani della D, sono felice per lui perché merita queste soddisfazioni. Era un ragazzo quando arrivò ma si vedeva che aveva mezzi importanti».

Il tuo arrivo a Modena nell’estate 2018 fu complicato e in molti di quella società si arrogarono i meriti della trattativa.

«Il mio tesseramento fu più complicato del previsto e il Modena fu costretto a pagare la Pergolettese. Ricordo che nell’incertezza si inserì il Bari; mi chiamò Giuntoli e mi diede un giorno di tempo per dire sì. Non chiusi occhio tutta la notte, io volevo mantenere la parola data al Modena con quale mi allenavo già. Capivo che quella era la mia piazza, la mia società. Da quanto so, fu Gianlauro Morselli, molto amico di Fogliazza, presidente della Pergo, a sbloccare la situazione».

Nel gruppo dirigenziale di quel Modena c’era anche Carmelo Salerno, oggi a Reggio con Amadei.

«Anche con lui e la sua famiglia il rapporto è sempre stato ottimo. È strano vederlo alla Reggiana. Ha deciso di investire lì insieme ad Amadei ed è un po’ surreale. Però i risultati sono arrivati pure per loro».

L’ultimo pensiero per il derby di sabato, qual è?

«Che bisogna vincerlo, come direbbe qualsiasi tifoso gialloblù».