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Modena, una difesa da blindare. E l’attacco cerca rifornimenti

di Riccardo Panini
Modena, una difesa da blindare. E l’attacco cerca rifornimenti

Dietro si subisce sempre gol, profondo rosso per rifinitori e punte

15 gennaio 2024
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MODENA. Anatomia di una crisi. Perché, pur senza drammi, di questo è ormai necessario parlare. I numeri sono tutti in discesa ed è evidente che oggi il Modena (tecnico, società e squadra) si trova a dover fronteggiare, proprio a metà della stagione ma almeno col mercato aperto, una situazione tanto complicata quanto cruciale.

I segnali si erano già manifestati nel corso della seconda parte del girone d'andata e con la sconfitta casalinga col Brescia si sono conclamati facendo suonare una sirena d'allarme assordante. Una morsa che si è chiusa e che si sta stringendo: il dato di una difesa sempre battuta per trequarti delle partite giocate sin qui, è aggravato da quello di un attacco che continua a non trovare concretezza e che oggi deve sperare nel fresco inserimento di Gliozzi per rivedere la luce.

Un cinismo sotto porta da... buon samaritano e la fatica con la quale alcuni elementi chiave sono alla ricerca di rendimento e identità, completano un quadro al quale Bianco è chiamato a restituire tinte vive il più velocemente possibile.

DIFESA AD HANDICAP

E' un problema ormai cronico. Il Modena non riesce a chiudere una partita senza subire reti dal lontano ottobre scorso (proprio nella gara di Brescia). Da allora la formazione gialloblù ha sempre subito almeno un gol, sono quindi dieci le gare consecutive in cui i gialli hanno subito almeno una rete e questo è segno evidente di una fragilità non solo difensiva ma di squadra che sta diventato una pericolosa costante.

Sulle 20 partite giocate, solo in 5 di queste e tutte in avvio di stagione, la porta è rimasta inviolata. In questa valutazione è giusto considerare che il valore complessivo delle reti al passivo comunque non è certo peggiore rispetto a quello di tante altre squadre che in classifica precedono i canarini. In effetti il dato ancora più allarmante è un altro...

TIRO AL BERSAGLIO

Ovvero quello della mira in zona offensiva. Il Modena non solo ha uno degli attacchi meno efficaci del campionato ma ha pure una difficoltà enorme a inquadrare lo specchio della porta. Tirare poco di per sé potrebbe non essere un problema; basta infatti guardare il solo dato del Catanzaro che è una delle squadre che tira meno (239) ma che centra di più la porta avversaria (183) tanto da avere realizzato 33 gol con una percentuale, per così dire, di cinismo del 13,8%.

È il segno che la qualità delle conclusioni è elevatissima, cosa che non è per i gialli: i tiri totali sono 325, di questi 226 sono nello specchio ma i 20 gol fatti (che valgono il quinto peggior attacco della B) portano il valore del cinismo al 6,2% che è il quintultimo davanti solo a Spezia, Feralpi, Ascoli e... Cremonese ma solo perché i grigiorossi tirano anche mentre dormono visto che con 490 conclusioni sono ampiamente in vetta alla graduatoria dei tiri fatti.

GENIO SENZA LAMPADA

Ridurre tutto ad una responsabilità degli attaccanti sarebbe però sbagliato. Il reparto offensivo, anche per diversi infortuni ma pure per scelte legate alle caratteristiche dell'avversario, non ha mai avuto un'identità sola; c'è un'altra costante, purtroppo negativa, da sommare.

Il grande limite sembra proprio essere la qualità dei rifornimenti. Il Modena, a difesa avversaria schierata, fatica a servire le punte in modo adeguato e con continuità. E dire che con l'arrivo di Palumbo, il “diesse” Vaira e Bianco erano convinti, a ragione, di aver messo in banca questo valore: nello scorso campionato Tremolada era stato il re degli assist con 12 passaggi-gol completati e l'ex ternano con 8 si era piazzato al terzo posto.

Oggi in questa particolare (ma fondamentale) classifica dominata da Vandeputte (7) seguito da Bonny, Merkaj e Lapore, terzino del Lecco, con 6, vede il primo giallolbù a quota 3 e si tratta di Falcinelli. Palumbo (2 assist) ha arretrato la sua posizione nel ruolo di mezzala e Tremolada (1 assist) sta faticando a trovare una posizione che gli permetta di esprimere a pieno la sua indubbia qualità. Se Gliozzi dovrebbe essere il terminale offensivo che il Modena cercava, l'impressione è quella che Bianco sia chiamato proprio a lavorare soprattutto sul ruolo di trequartista rifinitore.