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Carlo Rivetti parla alla città e ai tifosi: «Modena, ora non perdere l’entusiasmo»

Carlo Rivetti parla alla città e ai tifosi: «Modena, ora non perdere l’entusiasmo»

«Grazie a questo clima sempre positivo siamo riusciti a conquistare subito la promozione»

12 marzo 2024
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MODENA Dopo la sconfitta con la Feralpisalò, Carlo Rivetti ha parlato a Casa Italia, programma di Rai Italia. Si è trattato di un’intervista programmata da tempo, e voluto dal presidente della Lega B, Mauro Balata, in persona. Il numero uno del Modena ha toccato diversi argomenti, partendo dai motivi che l’hanno spinto a comprare la società. «La nostra famiglia è molto legata al calcio – ha ammesso Rivetti – e l’unica squadra che ci univa era la Nazionale. Ci è giunta l’opportunità di fare un’operazione con il Modena, la città nella quale risiediamo come impresa. Perciò era un modo per rendere indietro qualcosa ad un territorio che ci ha dato tanto in questi trent’anni». I Rivetti sono una delle poche famiglie rimaste ad essere proprietarie di un club, dato che ormai anche in B, sono diverse le cordate straniere. «Ben vengano, a patto che non “droghino” il settore con investimenti eccessivi. Noi giochiamo la nostra partita. Abbiamo tantissimo da fare, come crescere a livello di strutture. C’è tutto il tempo per costruire il nostro progetto». Tra questi punti fermi, c’è sicuramente il Braglia, ora in completa gestione da parte del club canarino. «La storia del Modena è stata alquanto complessa, con un fallimento nel mezzo. Lo stadio aveva qualche problema di gestione. Noi per fare determinati investimenti abbiamo bisogno di tempi corretti per ammortizzarli. Abbiamo trovato un ottimo accordo con il nostro sindaco».

LA PARTITA
Rivetti è tornato a ricordare dell’anno della promozione, quando c’era «un grande entusiasmo. Quando siamo arrivati, la piazza ci ha seguito e siamo riusciti a fare un piccolo miracolo. Quell’entusiasmo lo trovo tutt’ora, nonostante gli ultimi risultati non siano estremamente premianti. Siamo comunque in un'ottima posizione. L’arbitraggio di sabato? Non mi è piaciuto».

SU BIANCO
A proposito di Paolo Bianco, Rivetti ha spiegato come quella di chiamarlo sulla panchina del Modena sia stata «una scelta giusta. Ritenevamo che c’era bisogno di un cambiamento. È arrivato perciò Bianco con i suoi collaboratori. Abbiamo cambiato anche tanti ragazzi della rosa, perché l’obiettivo è quello di crescere. Amo molto i cambiamenti, perché credo che siano delle sfide, ma ti danno la possibilità di creare cose nuove». Adesso però «non è il momento di cambiare, ma di credere in se stessi e di continuare nella strada intrapresa, con entusiasmo e voglia di vincere le partite».

IL SOGNO
Perché all’orizzonte del progetto di Carlo Rivetti c’è una balena bianca molto importante. «La Serie A è un obiettivo, e sognare è una cosa positiva. Noi ci crediamo, anche se non sarà facile. Quando ti poni un obiettivo devi cercare di fare di tutto per raggiungerlo».