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Dal post-Parma alla Ternana: il Modena fatica in zona gol

Riccardo Panini
Dal post-Parma alla Ternana: il Modena fatica in zona gol

Gli attaccanti non aiutano e per fortuna ci sono Var e rigori

08 aprile 2024
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San Var. No, se lo cercate sul calendario non lo trovate ma sarà il caso di cominciare a pensare ad una data per festeggiarlo, magari in abbinata con San Geminiano. Perché se i numeri offensivi del Modena si mantengono giusto in linea di galleggiamento lo devono proprio al Video Assistant Refree. Se spesso in questo campionato sotto la lente d'ingrandimento è finito il rendimento della difesa, la partita con la Ternana ha riportato d'attualità anche il grande problema del gol. Tanto più in una gara apparsa più che abbordabile e nel corso della quale la formazione di Bianco ha prodotto oltre dieci nitide occasioni da rete. L'ennesima partita da incorniciare di Iannarilli, portiere rossoverde, non è sufficiente per giustificare quella che, senza troppi giri di parole, è stata una vittoria mancata a causa della scarsa vena realizzativa sotto porta. Il punto di riferimento, evitando di andare troppo indietro con memoria e statistica, è sempre quell'isolata vittoria casalinga con la capolista Parma di fine gennaio. Da lì, sono seguite 10 partite nella quali il Modena ha segnato un totale di 11 reti complessive. Questo fa dell'attacco gialloblù, appunto nelle dieci gare in esame, il settimo peggiore della categoria, al pari di Cremonese e Sudtirol; dietro ci sono soltanto Cosenza (10 reti), Ternana (9), Bari e Cittadella (8), Reggiana (7) e Lecco (5). Proprio guardando il dettaglio di queste undici reti, ecco che risulta evidente come sia stato proprio il Var il... miglior attaccante di Bianco. Nel parziale, le reti di questi dieci turni sono state segnate da Gliozzi, Abiuso (2), Strizzolo, Magnino, Gerli e Palumbo con 5 gol: tutti rigori; in realtà a Venezia per la statistica la rete sarebbe da conteggiare su azione, ma di fatto si trattò di un tocco vincente sulla respinta di Joronen proprio dopo il tiro dal dischetto. Dei 5 rigori trasformati da Palumbo che si è sin qui rivelato implacabile dagli undici metri, ben 4 sono stati assegnati dal Var visto che l'arbitro non li aveva nemmeno fischiati. Arrivare in area è un merito e produrre una situazione da rigore ancora di più, dunque questo aspetto è più che mai un fattore positivo; depurato però il dato da quei penalty decretati con l'aiuto da casa, cosa resta? Poco, troppo poco in termini di concretezza offensiva. Soli 6 gol che renderebbero il Modena il penultimo reparto avanzato della B. Valori che mettono a nudo l'incapacità di trovare continuità in zona-gol, tra l'altro nonostante il fatto che Vaira a gennaio abbia di fatto rivoluzionato il reparto. Il dato generale poi non fa che confermare la fame di reti visto che quello canarino resta il settimo peggior attacco della B con 36 marcature al pari proprio della Ternana; peggio hanno fatto solo Cosenza e Reggiana (34), Ascoli (33), Spezia e Bari (31) e Lecco (30). Un dato negativo, tanto più se si vanno a verificare le statistiche della produzione offensiva e dei tiri verso e nello specchio della porta. C'è evidente problema di freddezza sotto misura e di qualità nella stoccata vincente, centrocampisti o punte che siano. Insomma, una seconda parte di campionato che procede alla moviola e che grazie proprio alla moviola vede il Modena avanzare un passetto alla volta. A questo punto, incontrandosi al Braglia o in piazza Grande sarà bene cominciare a salutarsi disegnando nell'aria l'ormai classico gesto del rettangolo. Magari è di buon auspicio.