Un bolognese mister dei gialli, è solo il quarto in 112 anni
Il Modena e la curiosità che riguarda gli allenatori “rossoblù”
Un bolognese sulla panchina del Modena. Già questa è una notizia. Come mettere insieme il Diavolo e l’acqua santa? Nell’era della globalizzazione, che il calcio aveva anche anticipato, può essere invece considerata solo una curiosità? A ognuno la sua risposta. Sicuramente però l’arrivo di Pierpaolo Bisoli, di Porretta Terme, rappresenta una rarità. L’ultimo allenatore del Modena bolognese di nascita, della città o della provincia, risaliva infatti a 41 anni fa, alla gestione di Gastone Mazzanti, nativo di Molinella. Approdato al Modena nel 1979 con l’incarico di allenatore della Primavera e vice di Bruno Pace nella prima squadra, mantenne gli stessi incarichi anche durante le successive gestioni di Bruno Giorgi, Facchin e Titta Rota e dopo l’esonero di quest’ultimo gli fu affidata la prima squadra. Nella stagione successiva però si dimise dopo poche partite. Prima di lui e di Bisoli, quello che ha più presenze, cioè Renzo Magli, unico nato sotto le Due Torri, che ha totalizzato cento panchine esatte.
Chiamato a subentrare a Gallea durante la Serie B 1953/54, si dovette comportare da “sergente di ferro” per rimettere in riga una gruppo di giocatori che, stando alle cronache, non erano sufficientemente disciplinati fuori dal campo. Vennero multati Spezzani e Brighenti I, pescati a ballare in un dancing di Maranello, Scarascia, feritosi in un parco divertimenti, e altri tre individuati all’Eden Danze in ore proibite. Dopo la sconcertante sconfitta interna col Piombino, fece multare di 25 mila lire tutti quelli che erano scesi in campo e a fine campionato di rendere pubbliche tutte le sanzioni comminate: 38 multe a 15 giocatori, per un importo di 421 mila lire. L’anno dopo fu confermato e, senza più bisogno del pugno di ferro, conquistò un importante terzo posto finale, prima di passare al Genoa in Serie A.
Il primo bolognese sulla panchina gialloblù si chiamava Alberto Minchio che, dopo essere stato tra i fondatori del Modena, fu suo giocatore fino al 1920 e responsabile della Commissione tecnica per quattro partite. Da ricordare anche Luigi Casini di Bazzano, pure lui tra i fondatori del club gialloblù e, tra il 1919 e il ’25, per 14 gare a capo della Commissione tecnica.
Tre presenze bolognesi anche tra i direttori sportivi del Modena, Giacomo Bulgarelli, in due periodi negli Anni Ottanta, Beppe Galassi, artefice della promozione dalla C2 nel 1980, poi tornato negli Anni Novanta, e Marco Ballotta, per poche settimane nel 2008. Ci sarebbe anche un presidente bolognese, di Castel di Sambro, nella storia del Modena, Fiorenzo Gabrielli che nel 1996 iscrisse la squadra con una fideiussione falsa.
Curiosità finale: i modenesi allenatori del Modena sono stati 16, ultimo Roby Malverti, per un totale di 493 panchine. Poco più di quelli ungheresi, dieci, con 441 panchine.