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Modena, Fabio Gerli e quella voglia di tornare

di Mattia Amaduzzi
Modena, Fabio Gerli e quella voglia di tornare

Il regista del Modena dopo l’infortunio guarda alla prossima stagione «Ho parlato con Bisoli, mi è stato vicino in questo periodo. Adesso ripartiamo»

20 maggio 2024
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MODENA. A Modena è mancato come il pane avere Fabio Gerli a dirigere la squadra in mezzo al campo. E a lui, invece, il campo. Noi della Gazzetta l’abbiamo incontrato, per fare il punto della situazione circa le sue condizioni di salute.

Gerli come sta? Come sta procedendo il recupero?

«Procede abbastanza bene. L’unica “rottura” sono le stampelle, però domani dovrei finalmente toglierle. Rimarrò qui a Modena fino al 31 maggio, e poi da giugno inizierò le terapie a Roma. Spero di tornare il prima possibile».

Quando potrà dunque tornare ad allenarsi?

«In teoria il recupero dell’infortunio è di quattro mesi. Quindi, essendomi operato lo scorso 11 aprile, dovrei rientrare a metà agosto. Nella prima parte del ritiro lavorerò a parte. Spero che, per quella data, sarò a disposizione».

Come ha vissuto quest’ultimo periodo?

«Prima non è stato facile fermarsi, perché mi sarebbe piaciuto arrivare alla salvezza con la squadra, e poi operarmi. Però purtroppo abbiamo dovuto anticipare, è stato complicato viverla da fuori. Avevo l’ansia, come tutti, nel fare quei punti che ci servivano per salvarsi. Per fortuna ci siamo riusciti ed è andato tutto bene».

Ha parlato con Bisoli?

«Sì, appena arrivato. Era dispiaciuto che io fossi infortunato. Mi è stato vicino in questo periodo».

Senza infortunio probabilmente sarebbe stata un’estate di mercato movimentata. Possiamo dire che questo infortunio l’ha legata ancora di più a Modena?

«Non lo so. Non essendo stata una rottura del tendine, non è grave. È un infortunio calcolato. Non so quello che succederà sul mercato, è ancora presto per parlarne».

Parliamo un po’ di lei. Il suo tifo per la Lazio è risaputo. Dove nasce questa passione?

«In famiglia siamo tutti laziali. Con mio padre e mio fratello seguiamo la Lazio allo stadio da tantissimo tempo. Mi hanno trasmesso loro questa fede. La partita che mi ricordo? Un derby vinto dalla Lazio per 3-0, con gol di Ledesma, Oddo e Mutarelli».

È proprio nella Lazio che ha svolto i suoi primi passi nel mondo del calcio…

«Ho fatto dai 10 ai 13 anni, fino all’annata prima dei Giovanissimi Nazionali».

A Modena c’è un altro laziale come lei. Che ne pensa di Marco Oliva?

«Non mi capita spesso di avere romani nelle squadre in cui gioco. Parliamo spesso insieme. È un bravissimo ragazzo, con noi si è sempre allenato con una grande dedizione. Sono molto felice per il suo esordio, se l’è meritato».

Dopo la Lazio è andato alla Virtus Entella…

«È stata la prima società a credere in me. Per questo resterò sempre grato. In prima squadra, però, non è andata come speravo».

Perché da Roma ha deciso di andare in Liguria?

«C’era un osservatore, Sergio Mezzino, che mi guardò giocare a Roma, e mi voleva portare a Taranto. La società poi fallì e, dato che faceva lo scout anche per l’Entella, mi portò a fare un provino in Liguria. A quei tempi era ancora sconosciuto, perché doveva essere ripescato dalla C2. All’inizio non mi presero, poi dopo andò bene».

Arriviamo all’esperienza a Siena, nella quale conobbe diversi futuri canarini, come Mignani, Vaira e Gliozzi…

«Pian piano li sto ritrovando tutti (ride, ndr). È stata un’esperienza meravigliosa, in un bellissimo ambiente. Purtroppo non è finita bene, però rimarrà sempre nel mio cuore. Il primo anno sfiorammo la Serie B, e sarebbe stata una bellissima soddisfazione, che ci meritavamo».

Questo è il quarto anno che si trova a Modena. Come si trova?

«Molto bene, non manca niente. Anche in città mi trovo bene e il cibo è fantastico. La società ha ambizioni, e la proprietà è importante. Ci sono tutte le condizioni per fare calcio».

Lo sa che c’è un suo omonimo che fa l’allenatore? Vi conoscete?

«Sì, certo – conclude il centrocampista del Modena – Ogni tanto sui social vengo scambiato per lui. Non ci siamo mai conosciuti di persona. Tra l’altro anche lui ha un passato nella Lazio».l