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Dopo lo scudetto c’è l’Europa con la Youth League: «Così Sassuolo sogna ancora»

di Valentina Spezzani
Dopo lo scudetto c’è l’Europa con la Youth League: «Così Sassuolo sogna ancora»

Il tecnico dei campioni d’Italia: «Il mio futuro? Vedremo più avanti». Il diesse Palmieri: «Il giusto premio al club arrivato in un momento difficile»

02 giugno 2024
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FIRENZE. Partiamo da una certezza: nel calcio l'allenatore conta. E, se in campo ci vanno ragazzi sotto i 20 anni, conta anche di più, per la testa prima ancora che per le gambe. Nell'impresa dei neroverdi - capaci di prendersi lo Scudetto primavera nella finalissima contro la Roma di venerdì – ci sono grandi meriti di Emiliano Bigica: «Ha vinto un Sassuolo pazzo, che aveva il 4° attacco del campionato ma forse una delle peggiori difese e nella fase finale invece ha subito solo un gol – commenta il mister – Da quando abbiamo vinto con la Fiorentina e raggiunto matematicamente i playoff, i ragazzi hanno fatto quella crescita mentale di cui io parlo dal primo giorno. In questa fascia d'età diventano un po' egoisti, e inculcare loro il concetto che è nel gruppo che si esalta il singolo non è facile. Io adoro questa categoria perché puoi ancora insegnare qualcosa e, se si crea l'empatia giusta, se i giocatori capiscono che devono mettere da parte il loro io, ci si può divertire. Abbiamo trovato grandissima solidità nelle tre partite più importanti, mantenendo sempre una buona media realizzativa».

Un ciclo che si chiude

Questo successo è la chiusura perfetta per il ciclo di Francesco Palmieri come responsabile del settore giovanile neroverde, è da vedere se sarà una chiusura anche per Bigica: «Io sono in scadenza di contratto, quando passerà la “sbornia” dei festeggiamenti parlerò con la mia società, a cui devo dire grazie, perché 4 anni fa ero rimasto a casa e mi ha dato l'opportunità, nella persona di Palmieri, di venire in un ambiente sano, in una società che è il fiore all'occhiello del calcio italiano e mi ha sempre messo a disposizione delle squadre e dei ragazzi su cui poter lavorare. Ringrazio la famiglia Squinzi, Giovanni Carnevali, il presidente Carlo Rossi, il mio staff, la mia famiglia e chi lavora dietro le quinte. Vorrei dedicare la vittoria a mio padre, che ho perso da un po' di anni, ma che penso sarebbe stato orgoglioso di vedermi alzare questa coppa. E poi voglio dedicarla alla famiglia di Mattia Giani, un ragazzo che due mesi fa è venuto a mancare, e ha giocato con me nell'Empoli Under 17 una finale scudetto contro la Roma, dopo aver eliminato l'Inter in semifinale».

Ora c’è l’Europa…

Dopo Di Francesco, Bigica è il secondo allenatore a portare il Sassuolo in Europa, la Primavera giocherà in Youth League: «I miei ragazzi mi hanno dato la possibilità di avere un palcoscenico importante. Vedremo quello che accadrà. Intanto abbiamo dato un sorriso al Sassuolo, che in questo momento non se la passa bene, ma ci ritireremo su per poter tornare a sorridere».

Orgogliosissimo di quello che ha costruito Francesco Palmieri, nuovo direttore sportivo del club: «La mia esperienza da responsabile del settore giovanile si è chiusa in una maniera veramente incredibile. È un'impresa storica per la nostra società, sono molto contento per la famiglia Squinzi, per Giovanni Carnevali, perché stiamo vivendo delle difficoltà, ma questo scudetto è la dimostrazione che questa è una società solida, forte, che crede nel lavoro e crede nei giovani e spero dia grande soddisfazione a tutti quanti. Devo fare un grandissimo applauso all'allenatore, a tutti i suoi collaboratori e a questi fantastici ragazzi, che hanno fatto una stagione incredibile e in queste tre partite finali hanno dimostrato di essere bravi, di essere un gruppo compatto, di avere grande affiatamento tra di loro, tutte componenti che ci hanno portato a vincere meritatamente». Il Sassuolo può e deve ripartire da questi giovani: «I giovani sono una miniera da cui attingere, ne abbiamo anche tanti in giro per l'Italia e siamo consapevoli del loro valore. I ragazzi sono il futuro di tutte le società, per una come la nostra ancora di più».