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Dentro al mondo di Elisa Iorio: così è nata una “Fata” d’argento

Dentro al mondo di Elisa Iorio: così è nata una “Fata” d’argento

La ginnasta modenese 21enne nella storia con la squadra azzurra alle Olimpiadi di Parigi

05 agosto 2024
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MODENA. Tra le gioie più grandi che un genitore può provare troviamo sicuramente quella di vedere il proprio figlio sul podio olimpico. Soprattutto per via di tutti quei sacrifici fatti, nel corso degli anni, per permettergli di arrivare a certi livelli.

È quello che avranno provato Gianluca Iorio e Giulia Bagni, padre e madre di Elisa, che con la squadra di ginnastica artistica ha portato a casa una storica medaglia d’argento, alle spalle dell’imprendibile Usa di Simone Biles. «Sono emozioni che non si possono descrivere – ha esordito papà Gianluca –. Sicuramente l’atmosfera è stata magica, perché sia nelle qualifiche che nella gara finale a squadre, si ha la percezione di una grande sfida. Capisci l’entità delle Olimpiadi. Io sono il primo tifoso di Elisa, ma anche il primo rompiscatole. Però il tifo va oltre, perché nascono sentimenti diversi quando vedi tua figlia gareggiare a questi livelli».

È mamma Giulia, invece, a svelare i segreti di Elisa: «È sempre stata una bimba molto attiva. Ci siamo accorti che le sue possibilità erano molto alte quando nei parchi giochi saliva su tutti gli attrezzi in scioltezza. Quindi abbiamo deciso di iscriverla ad un corso di psicomotricità, e poi in un secondo momento l’abbiamo fatta continuare in altre società di questo sport».
Entrambi i genitori sono concordi sulle emozioni provate quando hanno visto Elisa salire sul podio olimpico: «Non ce lo aspettavamo – ripetono quasi all’unisono –, mai avremmo pensato un giorno di vedere nostra figlia con la medaglia d’argento al collo».
«Abbiamo lavorato tanto per questo, e finalmente siamo arrivati dove volevamo arrivare» ha aggiunto mamma Giulia.

Una finale sudata, sofferta e vissuta con un dolore lancinante alla caviglia. Ma Elisa non ha mai mollato, risultando determinante per l’argento dell’Italia. «Purtroppo, durante la sua carriera, nostra figlia è incappata in alcuni infortuni gravi – ha spiegato papà Gianluca –. La sua caparbietà ed abnegazione a questo sport l’hanno riportata sempre ad altissimi livelli, e l’ha dimostrato anche quando c’era la possibilità di far parte della squadra olimpica. Da padre e sportivo mi dispiace, perché ho visto il percorso di Elisa in questo anno e aveva raggiunto livelli alti. Purtroppo l’infortunio che ha avuto durante le qualifiche, le ha compromesso di svolgere con serenità la finale a squadre. Sono convinto che avrebbe fatto molto bene».

Ora cosa riserverà il futuro ad Elisa? «Non è che ci aspettiamo granché, perché siamo sempre arrivati con l’ansia a queste competizioni – ha provato a rispondere mamma Giulia –. Speriamo che questo sport abbia sempre più visibilità, anche nella nostra città, per tutti i sacrifici che i genitori degli atleti professionisti fanno per far arrivare i loro figli a questi livelli».


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