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Greg Paltrinieri 112 anni dopo Alberto Braglia: è lui il portabandiera dell'Italia ai Giochi

di Stefano Aravecchia
Greg Paltrinieri 112 anni dopo Alberto Braglia: è lui il portabandiera dell'Italia ai Giochi

Il campione carpigiano come il ginnasta modenese nel 1912. E il suo costume diventa un cimelio nel Museo del Cio a Losanna

10 agosto 2024
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MODENA. Gregorio Paltrinieri come Alberto Braglia, 112 anni dopo. Stasera il fuoriclasse carpigiano e la schermitrice, nonché fidanzata, Rossella Fiamingo saranno portabandiera dell'Italia alla cerimonia di chiusura di Parigi 2024. Uniti, ancora una volta. Insieme dal 2021, i due azzurri saranno la prima coppia di fidanzati italiani a fare da portabandiera nella storia dei Giochi. Un onore, quello di portare il vessillo del proprio Paese, che viene riservato solo ai più grandi. Onore che toccò al ginnasta modenese Alberto Braglia alla cerimonia d’apertura dei Giochi di Stoccolma 1912. Lui, secondo italiano dopo l’altro ginnasta Pietro Bragaglia, portabandiera azzurro a Londra 1908. Con una differenza sostanziale: Braglia era un atleta partecipante mentre Bragaglia non prese parte ad alcuna gara. A proposito di storia: grazie alla medaglia di bronzo negli 800 e all'argento nei 1500 Paltrinieri è diventato il primo nuotatore italiano a vincere cinque medaglie ai Giochi in tre edizioni differenti. L'Ioc Heritage ha chiesto quindi a Greg di donare il suo costume, da conservare nel museo a cinque cerchi di Losanna come cimelio delle Olympic Heritage Collections, per ispirare i più giovani e promuovere lo spirito olimpico.

Il bilancio
«È stata un’Olimpiade bellissima per me. Se avessi dovuto firmare per due medaglie, l'avrei fatto prima di venire qua. E in primis perché è un’Olimpiade, è una gara pazzesca, particolare, dove comunque ti aspetti grandi prestazioni da tutti, quindi non era scontato e alla fine sono contentissimo. La cosa più bella a Parigi? Sicuramente i miei 1500». Questo il bilancio tracciato a Casa Italia da Paltrinieri alla vigilia della cerimonia di chiusura. Greg si è soffermato anche sulla Senna e sulle difficoltà di vivere al Villaggio Olimpico: «Nuotare nella Senna è stato più complicato di come me l'aspettavo, non si vedeva niente, nemmeno le mani. C’era tantissima corrente, mi sono trovato un po' in difficoltà, ma è stato un palcoscenico incredibile. Non è stata la mia gara, della Senna ne ho parlato tanto male prima, avevo paura di gareggiare in un contesto simile, però è stato bello, d’altronde è sempre un'Olimpiade. Il Villaggio Olimpico? Sicuramente ho riscontrato delle problematiche, ma il fascino del Villaggio è sempre quello. Lì sono riuscito ad incontrare tanti ragazzi che gareggiavano, che vincevano, che mi gasavano».

Il futuro
Quanto al futuro Paltrinieri lascia tutto aperto: «Quando finisco una competizione con una gara fatta male o che non mi lascia totalmente soddisfatto come la 10 km in acque libere, vorrei poterne fare un'altra domani. Però in questo momento ho bisogno di rifiatare un attimo, ma non mi sento di prendere una decisione, non sarei lucido, quindi sono aperto ancora a tutto».
Al riguardo Paolo Barelli, presidente della Federnuoto, è fiducioso: «Al di là della 10 km, disputata su un percorso a lui non confacente, Paltrinieri ha vinto due medaglie alla sua terza Olimpiade, è tra gli atleti più importanti nella storia dello sport italiano e sicuramente del nuoto. I suoi dubbi sul futuro? C'è tempo, sa quello che vuole e farà le scelte più opportune, ritengo che lo avremo ancora in piscina».
Intanto stasera Greg con la fidanzata Rossella Fiamingo arricchirà la sua straordinaria storia sportiva con un’altra emozione, stavolta fuori dall’acqua.l