Modena, Bisoli fa mea culpa: «Sono il primo dei somari»
L'allenatore non cerca giustificazioni dopo il ko col Cittadella, ma sprona i canarini: «Io ho sbagliato e i ragazzi pure, ma a maggio saremo cavalli nelle zone nobili»
MODENA. Analizzare a caldo una sconfitta come quella di sabato sera al Braglia, non è mai semplice. Pierpaolo Bisoli ha provato a dare una chiave di lettura, che in questo caso si sposa bene con la prestazione che il Modena ha offerto contro il Cittadella.
«Dobbiamo imparare a essere più “sporchi” – ha esordito così il mister canarino nel post partita –. Abbiamo fatto 18 tiri verso la porta, potevamo giocare un anno intero ma la palla non sarebbe entrata. E poi, ad oggi, al primo tiro che subiamo ci fanno gol».
In effetti, la porta è sembrata stregata per gli attaccanti del Modena, che però, in alcune occasioni, hanno peccato di cinismo e cattiveria agonistica. E non si parla soltanto nell’area di rigore avversaria, ma anche in altre zone di campo: «In occasione della rete, dovevamo fare un fallo tattico, come invece facevano loro a centrocampo, e scagliare la palla in tribuna. Ora spetta a me far capire ai ragazzi che solo con il bel gioco non si vince in Serie B, bisogna essere più “sporchi”» ha precisato ancora una volta Bisoli. Ed è proprio questo il punto: il Modena non appare a tutti gli effetti una squadra “bisoliana”, ovvero grintosa e corta in difesa, ma letale e feroce nelle ripartenza. Al contempo, i canarini provano a proporre un diverso tipo di calcio, forse anche più consono alle qualità dei singoli in rosa, senza però trovare la giusta identità: «Oggi siamo stati dei somarelli, e io sono il primo dei somari. I cavalli, però, si vedono a maggio, quando questa squadra sarà in posizione nobili della classifica. Ringrazio ancora la società per avermi messo a disposizione una squadra del genere. A mia memoria, nessuna delle mie precedenti formazioni aveva mai tirato 18 volte verso la porta. A Cesena e Bolzano lo facevamo una volta, e poi ci difendevamo. Dobbiamo trovare il giusto equilibrio. Adesso ci saranno due settimane di tempo per farlo, nelle quali bisogna lavorare tanto. Sicuramente punteremo su un unico modulo, che credo sarà quello visto nel secondo tempo, quando è entrato Bozhanaj (ovvero 4-3-2-1, ndr)».
In mezzo a qualche nota di colore, tipica del personaggio, Bisoli però ha espresso un concetto chiave: la mancanza di equilibrio. Nel primo tempo la squadra attaccava con troppi uomini, lasciando scoperta la difesa alle ripartenze tre contro tre del Cittadella. Poi nella ripresa, quando la sconfitta si stava avvicinando sempre di più, gli attacchi sono diventati sempre più rabbiosi, ma poco efficaci, e basati sulla speranza della giocata di un singolo, come avvenuto a Frosinone. Queste due settimane di tempo, dunque, serviranno a Bisoli per mettere a punto una nuova strategia, recuperare i giocatori indietro di condizione, senza dimenticare l’inserimento dell’ultimo colpo da 90 del mercato estivo, Giuseppe Caso, un giocatore voluto a tutti dallo stesso allenatore canarino: «Ha rifiutato altre piazze di Serie B per venire a Modena, perché qui c’è un progetto importante» ha concluso Bisoli.