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Tremolada, inizia una nuova sfida: «Modena, speravo in un altro finale»

di Mattia Amaduzzi
Tremolada, inizia una nuova sfida: «Modena, speravo in un altro finale»

Il trequartista, protagonista della promozione dalla Serie C con Tesser e delle prime due stagioni dei canarini dopo il ritorno in B, si è trasferito all'Ascoli: «Lo scorso anno sono successe cose e così non potevo più essere utile»

07 settembre 2024
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MODENA. Quella tra il Modena e Luca Tremolada è stata una storia d’amore turbolenta. L’ex trequartista canarino, dopo aver passato un’estate da separato in casa, è stato ceduto all’Ascoli, in C, nell’ultimo giorno di mercato. «È un piacere essere qui – ha esordito Tremolada nel video caricato sui social del club bianconero – Tutti sono stati molto disponibili fin dal primo momento, dal direttore, ai miei compagni, l'allenatore e il suo staff. Non vedo l’ora di divertirmi e far divertire la gente». È stato proprio l’ex canarino a raccontare come sia nata la trattativa che lo ha portato nelle Marche: «All’inizio non sapevo dell’interesse dell’Ascoli. Il mercato è talmente lungo in estate che può succedere di tutto, e l’ho saputo negli ultimi giorni. Poi abbiamo dovuto solo trovare un accordo. Non avevo problemi a rimettermi in gioco, l’ho fatto tante volte nel corso della mia carriera. Al di là della categoria, l’importante era trovare una squadra dove i valori umani e tecnici vengono esaltati, visto che a Modena non era più così. Era il momento giusto per cambiare. Mi avevano detto che non facevo più parte del progetto e, dato che non avrei più potuto dare una mano, ho deciso di andare via. Ringrazio il direttore, che ci ha messo poco a convincermi. Sono stato colpito dai suoi valori umani, veramente rari nel calcio di oggi».

Tremolada, dunque, non ha risparmiato qualche critica rivolta alla sua ex squadra. «A Modena spero che abbiano apprezzato l’uomo oltre che il giocatore. Lì ho vinto un campionato, in B ho fatto molto bene il primo anno, quando ho vinto la classifica degli assist, e siamo andati ad un passo dai playoff. Nella passata stagione fino a gennaio eravamo quinti o sesti e avevo sempre giocato. Poi sono successe un po’ di cose, e non sono più riuscito a dare una mano. C'è rammarico per non sapere come sarebbe finita. Però è andata così, e sono orgoglioso perché posso guardarmi tranquillamente allo specchio, ho sempre dato tutto e mi sono preso le mie responsabilità. Alla fine sono un giocatore un po’ “divisivo”, perché il trequartista è un ruolo che sta scomparendo, e adesso si usano le mezzeali adattate. Per fortuna che qualcuno crede ancora nei giocatori di talento» ha concluso il fantasista.l