Botteghin: «Il Brasile, l’Olanda, la Champions. Ma adesso penso solo al Modena»
Il difensore: «Fisicamente sto bene e voglio rendermi utile a mister Bisoli. Abbiamo preso troppi gol? Sì, il nostro obiettivo è quello di blindare la difesa»
MODENA. La storia di Eric Fernando Botteghin un giorno verrà sicuramente raccontata in un libro. Nato a San Paolo, Brasile, nel 1987, comincia a muovere i suoi primi passi nel mondo del calcio nella seconda squadra dell’International. Poi la svolta, che lo porta diritto nei Paesi Bassi: «Sono arrivato in Olanda quando avevo 19 anni. Ci ero già stato a giocare un torneo con la mia squadra. Poi mi invitarono a fare questo step, passando dalla Primavera ad una prima squadra (FC Zwolle, ndr). Così sono rimasto per 15 anni in Olanda, cambiando diverse squadre. Poi sono venuto in Italia, all’Ascoli»: ha ammesso il centrale del Modena. E i suoi numeri parlano chiaro: oltre 400 presenze in Eredivisie, con 29 gol segnati. A questi bisogna aggiungerci anche le apparizioni in Champions League con il Feyenoord, una ventina circa, condite anche da 3 gol. Un palmarès notevole, forse il migliore che si ricordi per un giocatore passato da Modena.
La storia
Tra l’altro, un po’ di affinità con l’Italia Botteghin ce l’ha eccome: «Sono nato e cresciuto in Brasile, ma le mie origini sono italiane, il mio bisnonno era di Treviso. So, però, che un ramo dei Botteghin è rimasto in Italia, e ci siamo rimessi in contatto, da quando sono venuto a giocare qui»: ha svelato il difensore canarino durante la conferenza stampa. Dopo questa (doverosa) parentesi, il brasiliano è passato a parlare del momento vissuto dai gialli. Uno dei temi che tiene banco dalle parti di viale Monte Kosica è sicuramente l’alto numero dei gol subiti: «Dobbiamo sicuramente migliorare sotto questo aspetto. Anche oggi abbiamo fatto tanti esercizi per migliorare nell’uno contro uno. Non è il lavoro solo dei difensori, ma dev’essere di tutta la squadra. L’importante è difendere tutti insieme, cercando di darci una mano a vicenda. Per quello che vogliamo fare come squadra non possiamo concedere tutti questi gol».
Il Modena
Dopo un lungo periodo d’assenza, Botteghin è tornato ad assaggiare il campo nell’ultima partita a Catanzaro, gara nella quale il centrale ha anche rischiato di commettere fallo da rigore su Pittarello, negli ultimi minuti di gioco: «Ero sereno, però, perché ero sicuro di aver preso la palla. Il calcio è uno sport di contatto, e nel prendere la palla ho anche toccato l’attaccante. Se non l’avessi toccata, allora sì che sarebbe stato calcio di rigore». A proposito della sua assenza, il centrale ha spiegato di sentirsi dispiaciuto «perché avrei voluto dare il mio contributo alla squadra, e non potevo. Adesso sto bene, sono rientrato al cento per cento la settimana scorsa, quando ho ripreso ad allenarmi con la squadra. Il mio obiettivo è cercare di aiutare la squadra con la mia esperienza. Anche per via della lingua, non sono uno che parla tanto davanti a tutti. Però, a livello individuale, mi faccio sentire e provo a dare una mano a tutti»: ha concluso il difensore.