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Modena, Palumbo sempre più leader: «Io in Serie A? Spero di arrivarci con questa maglia»

di Claudio Romiti

	L'esultanza di Antonio Palumbo dopo il gol con la Carrarese
L'esultanza di Antonio Palumbo dopo il gol con la Carrarese

Il centrocampista gialloblù trascinatore dei canarini con gol e assist: «L’esonero di Bisoli è una sconfitta per tutti, con Mandelli è cambiato il modo di giocare. La vittoria ritrovata con la Carrarese ci permettere di preparare la trasferta di Cosenza con uno spirito diverso»

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La parola ad Antonio Palumbo. Il centrocampista gialloblù è uno che preferisce parlare con quello che fa in campo, tanto che dopo essere stato per alcuni anni determinante per la Ternana, dallo scorso campionato lo è diventato per il Modena. Anche se però quando è davanti a un microfono, le sue risposte non sono mai banali e con poche parole centrano l’obiettivo di esprimere con chiarezza il suo pensiero.

Come si è visto pure ieri nel corso di un’intervista. Palumbo, passando da Bisoli a Mandelli cosa c’è di diverso per voi giocatori?

«Sul piano della mentalità è cambiato poco, perché noi dobbiamo in ogni caso farci trovare sempre pronti. Per il resto, trattandosi di due allenatori diversi, con idee diverse, che propongono un calcio diverso, il calciatore deve adeguarsi».

Per Palumbo è cambiato qualcosa?

«Per ora la mia posizione in campo è rimasta quella di prima che prevedeva che mi muovessi tra l’esterno e il centro del campo».

Lei sta giocando da alcune partite con la diffida, però è stato bravo a evitare il cartellino giallo. È una situazione che la condiziona?

«Per la verità, quando sono in campo non ci penso troppo. Ovviamente però da quando è scattata la diffida sono diventato più attento a evitare l’ammonizione. Visto che a volte ho preso ammonizioni un po’ stupide perché, preso dalla foga, protesto con gli arbitri, ora cerco di non parlargli per niente. Comunque, quando il giallo arriverà, arriverà o magari non succederà».

In oltre 280 partite un solo cartellino rosso diretto (in Bari-Ternana, playoff 19/20), malgrado il suo ruolo e il modo di giocare.

«Mi sono sempre sforzato di non lasciare la mia squadra in dieci».

Anche nella Ternana batteva i rigori?

«No, li calciava Falletti. In allenamento però io e lui facevamo le gare dal dischetto».

Con i prossimi rientri da infortuni di giocatori importanti, il Modena dove potrà arrivare?

«Dove arriveremo non lo so. L’unica cosa certa è che si tratta di giocatori che nelle squadre precedenti facevano la differenza. Da Caso a Mendes, per non parlare di Defrel e di quello che ha fatto per anni in Serie A».

Come ha vissuto l’esonero di Bisoli?

«Quando un allenatore viene esonerato è sempre un dispiacere, perché ti eri abituato a stare e a lavorare con lui e il suo staff e io mi trovavo bene. Oltre al dispiacere però capisci che ci deve essere anche un esame di coscienza da parte di tutti, perché se le cose non vanno bene non è mai colpa solo dell’allenatore, ma di tutti».

La vittoria sulla Carrarese ha alleggerito la pressione sulla squadra dopo i risultati negativi?

«È stata importante, ha aumentato la fiducia e l’autostima. Quando non vinci cominci a perdere certezze e diventa tutto più difficile. Con quei tre punti è possibile preparare la trasferta di Cosenza con animo diverso».

Da anni lei è uno dei migliori giocatori in Serie B. Spera ancora di arrivare in Serie A?

«Per adesso non ci penso e riservo tutte le mie energie al Modena. Anche se spero di arrivarci, prima o poi, magari col Modena».

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