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L'intervista

Enrico Barbolini, il tecnico formiginese che fa volare le Farfalle di Busto

di Andrea Lolli

	Enrico Barbolini, coach di Busto Arsizio
Enrico Barbolini, coach di Busto Arsizio

Nelle ultime 5 giornate della Serie A1 di volley femminile ha conquistato 12 punti battendo quasi tutte le big: «Come ho fatto? Ho lasciato le ragazze libere di testa». Ora l’Eurotek Uyba sogna i playoff

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BUSTO ARSIZIO. Due stagioni travagliate tra ribaltoni societari ed un nuovo progetto che ha subito più di una brusca frenata a partire dall’addio di Julio Velasco, destinazione Nazionale, lo scorso anno. Ora, però, sul cielo della Busto Arsizio pallavolistica sembra tornato a splendere il sole anche grazie al lavoro di Enrico Barbolini, tecnico formiginese classe 1970 che non ha bisogno di presentazione dalle nostre parti e che dopo aver traghettato la squadra ad una salvezza non impossibile, ma nemmeno scontata, nell’ultima Serie A1 è stato nuovamente promosso al timone delle Farfalle a seguito delle vicende che hanno portato alla separazione dal direttore sportivo Carmelo Borruto e dal primo allenatore Giovanni Caprara.

I trascorsi modenesi

Proprio il dirigente sassolese, dopo le avventure con Liu Jo nella massima serie e Volley Academy fino alla A2, aveva portato in terra varesina Barbolini che ha cambiato volto nelle ultime settimane alla squadra conquistando 12 punti nelle ultime 5 giornate affrontando tutte le formazioni più accreditate del campionato ad eccezione di Conegliano. All’esordio con vittoria sulle vice campionesse d’Italia di Scandicci hanno fatto seguito le affermazioni su Chieri, Pinerolo e domenica Novara, mentre l’unica sconfitta, per altro al tiebreak, è arrivata contro la corazzata Milano.

Parola al mister

«Non credo ci sia qualcosa di pratico che ha scatenato tutto questo, l’intento che ho avuto da subito è stato quello di lasciare le ragazze libere di testa per poter esprimere al meglio quello che sapevano fare – ha raccontato Barbolini cercando la chiave di questa improvvisa rinascita –. Conoscevo le loro qualità poi ci hanno messo tanto del loro perché l’atteggiamento e la dedizione con cui giocano qualsiasi palla in allenamento ed in partita è ammirevole e ha sorpreso me in primis, ma anche loro».

La favola di Busto
Nella favola di Busto, però, un ruolo di primo piano lo recitano anche altri due volti ‘made in Modena’ che il tecnico conosce bene vale a dire il libero Federica Pelloni e l’opposto Josephine Obossa: «Non avevo dubbi sulle loro qualità e la reciproca conoscenza ci ha avvantaggiato. Credo che anche da parte loro ci sia la consapevolezza di avere fiducia incondizionata, senza doverlo scoprire con il passare del tempo come può capitare quando non ci si conosce».

La vittoria di domenica
Di poche ore fa, più precisamente domenica, l’ultimo capolavoro con il 3-0 sul Novara di Lorenzo Bernardi che per Barbolini è forse il punto più alto di queste settimane: «Abbiamo giocato tutta la partita con grande continuità e questa non è una cosa usuale. Dalla prima partita con Scandicci abbiamo fatto passi avanti su dettagli individuali e di squadra sia a livello tecnico che tattico. Abbiamo lavorato su poche cose che sono nelle corde di ognuna e questo passo avanti credo ci porterà a migliorarci ancora». Dal fondo della classifica Busto Arsizio è risalita fino alla zona playoff e ora il sogno continua con un calendario che propone tante avversarie abbordabili a partire dalla trasferta di Cuneo di domenica.