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Satalino: «La svolta del Sassuolo? Il ko con la Cremonese ci ha unito»

di Paolo Braglia
Satalino: «La svolta del Sassuolo? Il ko con la Cremonese ci ha unito»

Il portiere neroverde: «La concorrenza di Moldovan e Russo mi esalta»

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SASSUOLO. Guardando i numeri di questa prima parte di campionato, si fa fatica a definirlo “secondo” portiere. Lo stesso si potrebbe dire prendendo in considerazione il suo rendimento ad oggi.

Giacomo Satalino, tra campionato e Coppa Italia, finora in questa stagione con la maglia del Sassuolo ha collezionato 8 presenze, arrivando al fischio finale senza incassare gol nelle ultime tre partite disputate. Dopo una serie di prestiti, è di nuovo a Sassuolo.

«È stato un rientro a casa. Ho girato tanti anni, per due anni ho fatto il terzo portiere qua, però questa volta sono tornato con un bagaglio un po’ più ampio avendo fatto diverse esperienze. Conosco l’ambiente e mi sto trovando bene».

Tra campionato e coppa ha già collezionato 8 presenze. Si aspettava di accumulare così tanto minutaggio?

«All’inizio no. Io ho lavorato sempre, sperando e cercando di giocare. Non mi aspettavo di giocare così tanto, poi è andata bene, penso di essermi fatto trovare pronto».

L’esperienza alla Reggiana della scorsa stagione cosa le ha lasciato?

«Mi ha fatto crescere. Era la prima volta che andavo in prestito in Serie B, quando sono arrivato sapevo che non avrei giocato, però mi sono messo a disposizione. Sembrava di essere in famiglia anche lì, quindi sono stato bene, poi ho trovato gente a cui piaceva lavorare ed ho espresso quello che sapevo fare».

Com’è la convivenza nel reparto portieri con Moldovan?

«È uno stimolo a fare sempre meglio, penso sia per me che per lui. Anche in allenamento c’è competizione, non solo con lui, pure con Alessandro Russo che si allena veramente bene».

In campionato ha giocato come titolare fino alla gara con la Cremonese. È stato un peso lasciare la titolarità proprio dopo quella sconfitta per 4-1?

«Ha pesato, ma soprattutto per la sconfitta, per la squadra. Anche se penso che da lì in poi ci sia stata una svolta, sia cambiato qualcosa».

Da lì avete messo in fila nove risultati utili consecutivi in campionato. Riuscite a capire cos’è cambiato?

«Diverse cose. Quando una squadra retrocede ricostruire non è facile, bisogna ritrovare un’unità d’intenti, all’inizio magari fai un po’ più fatica, poi c’era il mercato aperto. Da quella partita in poi si è chiuso il mercato, quindi abbiamo cominciato a remare tutti dalla stessa parte. Ci siamo conosciuti meglio, abbiamo fatto squadra, il mister è stato bravo a creare questo gruppo che deve tirare in un’unica direzione. Dobbiamo migliorare ancora molto, però siamo sulla strada giusta».

In estate sono stati aggiunti alla rosa giocatori che già conoscevano la cadetteria. È un fattore che ha inciso sul rapido adattamento al campionato?

«È vero che la Serie B ha un tasso di qualità minore rispetto alla Serie A, però bisogna conoscere il campionato perché è pieno di insidie, tutte le partite sono combattute dall’inizio alla fine, quindi potresti vincere con la prima e perdere con l’ultima. Sapere questo, sicuramente ti dà una mano».

Sabato si torna in campo dopo la sosta. Come vi avvicinate alla sfida con la Salernitana?

«Sappiamo che è una squadra che ha delle individualità importanti, c’è stato il cambio di allenatore, ma per loro sarà una spinta in più. Noi come sempre dovremo avere il “coltello fra i denti”, sappiamo che abbiamo delle qualità e dobbiamo tirarle fuori».

Chiudiamo con una domanda personale. Qual è il suo obiettivo per questa stagione?

«Cercare di giocare più partite possibile, accettando le decisioni che ci saranno e cercando di farmi trovare pronto nel caso in cui sia richiesto».l