Razzismo negli stadi, Obiang alza la voce: «Ora basta! Akinsanmiro e Dorval, vi sono vicino»
Il centrocampista del Sassuolo dopo gli episodi dell’ultimo weekend in Serie B durante Reggiana-Bari e Brescia-Sampdoria: «Giochiamo tutti nella stessa squadra»
SASSUOLO. Non ci sta Pedro Obiang che, con un messaggio su Instagram, ha voluto condannare i due brutti episodi di razzismo avvenuti lo scorso turno di Serie B nei confronti di Mehdi Dorval in Reggiana-Bari e di Ebenezer Akinsanmiro in Brescia-Sampdoria al Mapei Stadium di Reggio Emilia e allo stadio Rigamonti di Brescia.
La condanna di Obiang
«Viviamo in un mondo che ha fatto tanti passi avanti, ma i cambiamenti veri richiedono coraggio. Gli episodi di razzismo che hanno colpito Akinsanmiro e Dorval non possono lasciarci indifferenti. Il calcio è uno sport universale, una passione che ci unisce, ma troppo spesso dimentichiamo che condividere questa bellezza significa farlo con rispetto e uguaglianza. Akinsanmiro, Dorval, vi sono vicino. È fondamentale ricordare che giochiamo tutti nella stessa squadra, una squadra dove non esistono colori di pelle, ma solo una passione comune per questo sport, che è anche il lavoro dei nostri sogni. Domenica abbiamo vinto una partita importante vinta con determinazione. Ma oggi, più che festeggiare, voglio prendermi due minuti per parlare di ciò che conta davvero. Come padre, non vorrei mai che mio figlio crescesse in un mondo dove episodi come questi sono ancora una realtà. È nostro compito fare la differenza, ogni giorno, per costruire un futuro migliore».
L’invito a non minimizzare
Parole importanti da parte del capitano del Sassuolo che vanno però a scontrarsi con la realtà di un ambiente, quello del calcio, in cui spesso, per non scontentare i propri tifosi, si tende a minimizzare certi fatti, seguendo la logica per cui “il cliente ha sempre ragione” e chi paga il biglietto può permettersi di tutto. Significative in questo senso le parole al termine di Brescia-Sampdoria dell’allenatore della squadra di casa Pierpaolo Bisoli che ha colpevolizzato Akinsanmiro, reo, dopo aver segnato, di aver risposto agli ululati razzisti imitando una scimmia. “Credo che un giocatore che fa una scena così inciti alla violenza. Credo che il giocatore non possa fare una cosa così verso un pubblico da cui io non ho sentito niente”. E l’ex di Modena e Sudtirol non è il primo a rilasciare dichiarazioni di questo tipo. Fondamentale, dunque, come fatto da Pedro Obiang, manifestare pubblicamente la propria contrarietà a determinati avvenimenti per poter sperare di avere realmente un cambiamento in futuro.
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