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Cremonese-Modena vista dal doppio ex Tesser: «Canarini da playoff, ma in questa B c’è da stare attenti»

di Claudio Romiti

	Attilio Tesser doppio ex di Modena e Cremonese
Attilio Tesser doppio ex di Modena e Cremonese

L’attuale tecnico della Triestina ha riportato in Serie B sia i grigiorossi sia i gialloblù, che domani si sfidano allo stadio Zini: «Partita che conta tanto, per la classifica e il morale di entrambe le squadre»

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MODENA. Attualmente è impegnato nel difficile compito di salvare la Triestina, raccolta sei partite fa, quarto allenatore della stagione, quando, ultima e staccata di 7 lunghezze dalla penultima, aveva ormai un piede in Serie D, ma ora è già risalita al quartultimo posto. Attilio Tesser però ha sempre attenzione anche per tutto il panorama calcistico e soprattutto per le sue ex squadre. Due delle quali si affrontano domani in un Cremonese-Modena di non poco interesse.

Tesser, se Cremonese e Modena sono in Serie B, lo devono anche a lei che ce le ha riportate dopo anni di C.

«A Cremona la B mancava da 12 anni, a Modena da meno, ma sono state due pagine bellissime della mia carriera. Sono due realtà importanti del calcio italiano, alle quali ho ridato la B, ma da cui ho ricevuto tanto affetto».

Sono due piazze paragonabili?

«Molto. Per la serietà e la passione delle due proprietà, basi indispensabili di ogni club calcistico. Poi anche per il calore delle tifoserie, che a Modena mi aveva colpito quando ero venuto come avversario, e che sono sempre vicine alla squadra. A Cremona era stato proprio il ritorno in B a riaccendere l’entusiasmo”. Dopo la promozione c’era stato anche il mantenimento della categoria. “Conservare la categoria dopo una promozione è sempre molto importante per il consolidamento, ma la vera impresa è vincere la C».

In questa stagione le due squadre hanno obiettivi diversi.

«La Cremonese è costruita dichiaratamente per cercare la promozione in A, magari anche direttamente ed è ancora in corsa. Il Modena punta a migliorare il risultato dello scorso campionato, cioè centrare i play off».

Entrambe però hanno avuto finora un percorso un po’ travagliato.

«Dopo i cambi di guida tecnica sembra che la Cremonese si sia messa in linea con i suoi obiettivi, poi ha uno dei tre o quattro organici un po’ superiori rispetto alle altre squadre. A Modena la proprietà ha fatto investimenti, ha la serietà e la volontà di migliorare rispetto a un anno fa e la squadra se la può giocare. Stando però ben attenta, perché in B pochi punti separano playoff e playout».

Nei problemi del Modena quanto possono avere inciso le difficoltà fisiche dei tre attaccanti, quelli che devono fare la differenza?

«Sono giocatori forti che senza quelle difficoltà potevano incidere maggiormente. Per Mendes, giocatore pure di prospettiva, so che è stato fatto anche un investimento economico. Le giocate di Caso sono non da oggi spesso decisive e per Defrel parla la sua carriera».

Intanto però il Modena si è molto aggrappato a Palumbo…

«Antonio lo conosco bene da quando lo avevo alla Ternana, è molto forte, lo sappiamo tutti, ma non può fare tutto, si vince sempre con il collettivo”. La partita di domani per chi conta di più? “E’ importante per entrambe, per la Cremonese che è ancora un po’ attardata rispetto alla promozione diretta e che in casa a volte fatica un po’, mentre il Modena deve ripartire dopo avere frenato nelle ultime gare. Il match conta tanto, per classifica e il morale».

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