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La vittoria di Emanuele, l’unico tifoso del Modena a Marassi

di Andrea Lolli

	Il tifoso gialloblù mostra la sciarpa delle Vecchie Brigate a Marassi
Il tifoso gialloblù mostra la sciarpa delle Vecchie Brigate a Marassi

Trasferta proibita per i sostenitori gialloblù, ma il sedicenne ce l’ha fatta ad assistere

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L’amore per il calcio e per la propria squadra del cuore spesso supera ogni ostacolo e barriera ed anche sabato, in occasione della sfortunata trasferta del Modena sul campo della Sampdoria, il settore ospiti di Marassi non è rimasto completamente sguarnito. Il divieto di assistere all’incontro per i residenti in città ed in provincia ed il clima tutt’altro che ideale per una partita di calcio non hanno scoraggiato Emanuele, 16enne che vive a San Martino in Rio che assieme a mamma Rosanna era presente sulle gradinate di Marassi per sostenere i propri beniamini e colorare il settore con la sua sciarpa, le bandiere ed i vessilli gialloblù al seguito.

Allo stadio nonostante il divieto

«Abito in provincia di Reggio Emilia e gioco a calcio nel mio paesino – racconta il giovane –. Sabato ero a Genova assieme a mia mamma ed in tutta la curva eravamo in tre essendo presente anche un ragazzo del posto. E’ stata una bella esperienza e mi sono divertito nonostante il risultato».

Il divieto di trasferta per i tifosi modenesi, scattato a causa di quanto successo all’esterno del Braglia in occasione dell’ultimo match contro il Mantova, non ha colpito dunque Emanuele che vive sì in terra reggiana, ma che i colori modenesi ce li ha dentro fin da piccolissimo: «Mi ha trasmesso questa passione mio papà che ha iniziato a portarmi allo stadio fin da piccolissimo, la prima volta avevo addirittura quattro mesi. Sabato ero solo è ho voluto sostenere la squadra cantando anche da solo, ma la Sampdoria è una grande squadra, con una bella storia e alla fine ci ha sconfitto».

Nel nome del padre

E per chi frequenta con trasporto e calore da anni il cuore della Curva Montagnani il nome ed il volto di Emanuele probabilmente non sono certo sconosciuti nonostante la sua giovane età. A trasmettergli l’amore per il Modena, infatti, è stato papà Salvatore, scomparso pochi anni fa per un incidente sul lavoro, che sugli spalti del settore più caldo del Braglia era da tutti conosciuto con il soprannome di ‘Palermo’, derivante dalle sue origini siciliane. Una delle tante belle storie che il calcio riesce ancora a regalare, una passione tramandata da una generazione all’altra che il giovane 16enne coltiva, con la speranza di vedere un giorno i colori gialloblù di nuovo su grandi palcoscenici.

«Possiamo crescere ancora»

«Quest’anno credo che la squadra sia buona per la Serie B, potremmo avere più punti per i giocatori che abbiamo ed è un peccato la partenza che abbiamo avuto in campionato. Con mister Mandelli la situazione è migliorata, ma credo che la squadra possa ancora crescere un po’ a livello caratteriale e dal punto di vista mentale». Le aspettative di Emanuele sono quelle di tutto il popolo canarino e allora la speranza è che presto possa arrivare il cambio di passo tanto atteso, per dare innanzitutto una base più solida alla squadra a livello di classifica e per poter iniziare a sognare, magari, anche qualcosa in più.

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