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Scuola 2030

Gli studenti a lezione di sport con Tommaso Rinaldi di Modena Volley

di Manuel Marinelli

	La 5F del liceo Muratori-San Carlo con Tommaso Rinaldi al PalaPanini
La 5F del liceo Muratori-San Carlo con Tommaso Rinaldi al PalaPanini

Il progetto della Gazzetta ospite al PalaPanini: i ragazzi della 5F del Muratori-San Carlo a tu per tu con lo schiacciatore

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MODENA. Tommaso Rinaldi ha solo 23 anni, ma sono già sei le stagioni che lo vedono in pianta stabile in prima squadra. Ovviamente difende i colori gialloblù di Modena Volley e da tempo è ormai il “modenese che gioca a Modena”, tra i più amati dei tifosi. Lo schiacciatore è stato protagonista di un incontro con gli studenti della 5ªF del liceo Classico Muratori-San Carlo nell’ambito del progetto Scuola 2030 della Gazzetta. Tra i ragazzi che lo hanno intervistato al PalaPanini, tralasciando la su struttura fisica con tanto di 200 centimetri di altezza, Tommaso Rinaldi si è ben “mimetizzato”: è uno di loro, un fratello un po’ più grande che tutti conoscono e con cui hanno scherzato almeno una volta. Non a caso tra gli studenti impegnati in sala stampa c’è anche la vera sorella di Tommaso, Ginevra Rinaldi.

Un modenese doc
Insomma, c’è un modenese in prima squadra a Modena Volley e i ragazzi da qui sono voluti partire: «Il momento più importante in carriera? – così Rinaldi – Quando vinci è sempre bello perché senti che i sacrifici sono ripagati. In particolare ricordo con grande piacere e soddisfazione la vittoria al Mondiale con la nazionale. Quello mi ha dato un click ulteriore e mi ha fatto capire dove ero arrivato», ha esordito lo schiacciatore di Modena Volley.
«Personalmente non ho un idolo o un modello di riferimento: ho sempre cercato di prendere qualcosa da tanti giocatori diversi, osservandoli e poi cercando di replicare. Ho avuto l’occasione alla mia prima stagione di giocare con campioni del calibro di Micah Christenson e tanti altri. E continuo a prendere spunti ancora oggi».

Tra passato e presente
Con i colori di Modena, Tommaso Rinaldi avrebbe tanti e interessanti aneddoti da raccontare, ma ai ragazzi si è subito sentito di citarne uno in particolare: «La mia partita più emozionante in gialloblù è stata sicuramente quando abbiamo vinto la Coppa Cev 2 anni fa giocandocela fino all’ultimo al golden set, è stata un’emozione incredibile».
Gli studenti, ormai entrati nella parte di giornalisti sportivi, hanno voluto scavare a fondo, chiedendo a Rinaldi anche dei momenti difficili che sicuramente sono presenti nella vita di un pallavolista: «Al primo Mondiale avevo un ansia terribile e pensavo solo a quello mentre ero in campo. Poi con il tempo ho imparato a gestirla, fa parte della crescita personale di ognuno di noi. Ora mi ritengo soddisfatto di come gestisco le mie emozioni. Che consiglio darei ai giovani? Di divertirsi sempre, specie se vogliono intraprendere una carriera sportiva. Di non pensare esclusivamente al successo o ai guadagni ma di fare ciò che gli piace davvero. Io ho cercato di non trascurare gli studi, prendendo una laurea in economia. Un piano B che per il futuro potrebbe farmi comodo».

L’attualità
C’è spazio anche per una domanda sull’attualità. Anzi, la stretta attualità. In particolare sull’ultima partita di Modena Volley dove è arrivata una bellissima vittoria contro la Lube Civitanova. «Ci serviva tantissimo, ci ha fatto fare un salto di qualità che ci sarà utile per il finale di stagione», parola di Tommaso Rinaldi.

Il nostro speciale “Scuola 2030”
Questo è comunque solo un piccolo “assaggio” dei tanti temi toccati da Rinaldi e degli spunti degli studenti protagonisti dell’incontro andato in scena al PalaPanini: l’intervista completa, interamente scritta, pensata e realizzata dai ragazzi, la potrete leggere nei prossimi giorni sulle pagine dell’inserto Scuola 2030 (in uscita ogni martedì e ogni venerdì sulla Gazzetta) e online.

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