Il capitano del Modena Antonio Pergreffi torna a scuola: «Con l’impegno si può tutto...»
Il difensore gialloblù intervistato da oltre 120 alunni delle medie Cavour per la collaborazione tra Scuola 2030 e Canarini in classe
MODENA. Continuano gli appuntamenti e si susseguono gli incontri fra studenti e personaggi del mondo sportivo modenese, ma non solo, nell’ambito del progetto Scuola 2030 della Gazzetta di Modena.
Lunedì 3 marzo al mattino i ragazzi delle classi seconde delle scuole medie Cavour – che hanno partecipato al progetto Scuola 2030 – hanno avuto l’occasione di confrontarsi con Antonio Pergreffi, capitano del Modena e vera e propria bandiera del nuovo corso aperto dalla famiglia Rivetti essendo alla sua quinta stagione in maglia gialloblù.
Inseguendo un sogno
L’iniziativa rientrava nell’ambito della collaborazione tra le attività di Scuola 2030, organizzate dalla Gazzetta, e “Canarini in Classe”, del Modena calcio, ed ha permesso ai giovani presenti di intervistare il difensore della squadra di mister Mandelli ponendogli tante domande che hanno spaziato dalla sua storia calcistica e non fino ad arrivare anche ai progetti futuri, una volta conclusa la carriera sul campo. Pergreffi ha potuto così raccontare come si è avvicinato al calcio «iniziando a 7-8 anni, dalle mie parti a Bergamo dove ho fatto tutto il settore giovanile e poi tanta gavetta nelle categorie minori fino ad arrivare alla Serie B con il Modena. A differenza di altri non ho dovuto allontanarmi da casa, ci sono ragazzi che per inseguire la carriera di giocatore devono lasciare le famiglie a 13-14 anni». Per poi arrivare fino ai sogni del post carriera come «rimanere nel mondo del calcio, magari lavorando con i giovani costruendo un percorso sportivo assieme a loro come fanno i professori con gli studenti a scuola».
«Ronaldo e Messi? I più grandi»
Immancabili le domande sui campioni e gli idoli calcistici di Pergreffi che, da questo punto di vista, ha le idee ben chiare: «Credo che Ronaldo e Messi siano i più grandi, seppur giocatori molto diversi. Il difensore che mi ha sempre ispirato, invece, è Chiellini per la sua forza e tenacia. La squadra per cui faccio il tifo? Essendo bergamasco non posso che dire l’Atalanta».
Non solo calcio, però, ma anche insegnamenti utili per i ragazzi che arrivano dal vivere nella giusta maniera lo sport: «In una squadra ci sono regole da rispettare e tutti dobbiamo farlo indipendentemente dal nostro ruolo. Le amicizie? Si creano e diventano anche forti pur, magari, vivendo solo sei mesi o un anno assieme a qualche compagno. I momenti e gli obiettivi che condividiamo portano ad amplificare tutti i rapporti dunque può bastare anche così poco tempo per creare legami forti. La partita migliore che ricordo? Tutte quelle in cui riusciamo a fare bene in campo quello che prepariamo durante la settimana. È come la scuola, quando hai un compito in classe o una interrogazione e ti viene tutto bene automaticamente perché hai studiato e ti sei preparato nel modo giusto».
Foto e autografi
Un’ora scivolata via in fretta fra tanti applausi, curiosità e alla fine le immancabili foto e gli autografi che Pergreffi ha dispensato su fogli, diari, magliette gialloblù e non solo per far felici i tantissimi ragazzi presenti che hanno vissuto una mattinata decisamente diversa dal solito.
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