Morselli: «Così è nata la super Cdr Mutina»
Il patron modenese racconta la cavalcata che ha portato la squadra in Eccellenza
MODENA. «Mi immaginavo la promozione come una grande gioia, ma dopo tutti gli attestati di stima che ho ricevuto ho scoperto che è ancora più grande». Non nasconde la felicità per l’obbiettivo raggiunto Gianlauro Morselli, patron della Cdr Mutina.
Vincendo per 2-1 contro la Pieve Nonantola la sua squadra ha infatti conquistato la promozione in Eccellenza con tre giornate di anticipo.
Morselli, come è nata l’idea di entrare nella Cdr?
«Io avevo il 10% del Modena, ho trovato io la famiglia Rivetti e l’ho presentata a Romano Sghedoni. Avevo capito che sarebbe stata una soluzione perfetta per la città perché è una famiglia con grande voglia di fare e con una potenza economica senza eguali. La Cdr per me è sempre stata appetibile ed è una bella scuola di calcio con una grande storia. Abbiamo festeggiato il 70° anno portando per la prima volta la squadra in Promozione. Abbiamo vissuto un paio di stagioni di assestamento e poi quest’anno con il direttore sportivo Pivetti ci siamo presi una settimana di tempo per decidere cosa fare. Ci siamo convinti a vicenda a continuare e il binomio Morselli-Pivetti ha portato a questi risultati, senza dimenticare il nostro allenatore Paganelli e tutto lo staff che è fatto da persone serie che dobbiamo ringraziare».
Cosa ha fatto la differenza questa stagione, rispetto alle precedenti in cui non è arrivata la promozione?
«Vincere sembra facile ma non lo è. Non è detto che se investi tantissimo allora vinci ed è la sinergia tra spogliatoio, società e staff che porta alla vittoria. Quest’anno è stato curato tutto, non c’è solo un aspetto che ha fatto la differenza. Ad esempio, abbiamo avuto pochi infortuni, la si può chiamare fortuna ma io do il merito alla preparazione. A luglio con 38 gradi Paganelli e il preparatore atletico Bagnoli erano a fare 2/3 sedute settimanali di allenamento, come per una Serie C. Siamo arrivati ai primi di agosto che tutta la squadra aveva già fatto parte della preparazione. È stato studiato il fatto di partire presto e forte, con l’idea di evitare gli infortuni, e la scelta ha pagato».
L’idea è quella di restare anche per il prossimo anno?
«Noi stiamo studiando per andare avanti. Non sarà facile ma siamo arrivati a un risultato tale che sarebbe un peccato lasciarlo lì. Adesso abbiamo due settimane di pausa del campionato, a cui sono contrario perché sarebbe meglio piuttosto ripartire più tardi in inverno, e decideremo come muoverci. Non è un momento facile e il calcio dipende anche dalla situazione del mercato globale. Non so come si evolverà il nostro calcio dilettantistico ed è un peccato perché è bellissimo e molto sentito. Tra ieri e oggi credo di aver ricevuto più di 300 messaggi. Stamattina mi è arrivato un messaggio dal nostro sindaco, Massimo Mezzetti, che mi ha voluto fare i complimenti per la promozione. Sono rimasto basito, è stata una soddisfazione grande. Nel lavoro magari ti impegni quattro volte di più e ricevi meno gratificazione. Per questo il calcio dilettantistico è importante, perché è una passione. L’Eccellenza è la Serie A del calcio dilettantistico e giocarla è un grande traguardo».
Avete già in mente di iniziare a programmare la prossima stagione?
«Sicuramente sono molto carico, non potrebbe essere altrimenti. Qualsiasi movimento che deciderò di fare o Pivetti sarà con me, oppure non se ne farà niente. Perché si parla di una persona che è stata sul pezzo e non ha mai lasciato nulla al caso. Io seguo invece tutta la parte economica e di ricerca degli sponsor che comunque non è poco. In ogni caso dobbiamo pensare prima a rispettare il campionato fino alla fine per rispetto di tutti».
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