Gazzetta di Modena

Sport

Sassuolo Calcio
Calcio Serie B

Magnanelli: «Questo Sassuolo è più forte del mio»

di Paolo Seghedoni

	Francesco Magnanelli, bandiera neroverde
Francesco Magnanelli, bandiera neroverde

L’ex capitano e bandiera neroverde, oggi allenatore della Primavera della Juventus, incorona la capolista: «Fabio Grosso e la società hanno fatto un lavoro perfetto, ripartire così dopo una retrocessione non era facile. Il derby? Modena è una grande piazza e il Braglia è un fortino. Quello del 2013...»

4 MINUTI DI LETTURA





SASSUOLO. «Ricordo bene quella partita... Alla fine eravamo molto delusi, ma per come è finita la stagione è stato quasi meglio così». Francesco Magnanelli è per il Sassuolo semplicemente “il capitano”. Il rapporto dell’ex centrocampista umbro con la maglia neroverde è unico e parlare con lui di Sassuolo è sempre come aprire un libro di cui si conosce la trama, ma che non smette di affascinare.

Il derby del 2013

Torniamo allora alla pagina corrispondente al 26 aprile 2013: «La prima cosa che mi viene in mente è che, per come eravamo messi, obiettivamente conquistare la promozione quella sera sarebbe stata la conclusione perfetta: riuscire a chiudere il prima possibile, farlo vicino a casa nello stadio in cui giocavamo le gare casalinghe sarebbe stato bellissimo, ed è innegabile che farlo vincendo un derby sarebbe stato un ulteriore motivo in più di gioia. Sul momento fu una delusione, vivemmo settimane particolari, ma per come è andata a finire e per le emozioni che abbiamo vissuto non è stato poi così male perdere quel derby. Ma se fosse finita male il rammarico sarebbe stato molto ma molto alto…». Magnanelli spiega che «quando si può vincere bisogna farlo, non sempre va a finire bene. Adesso faccio lo splendido, ma nello sport quando si possono chiudere i conti è giusto così, e questo al di là del derby, se anche la promozione fosse arrivata contro l’ultima in classifica sarebbe stato giusto chiuderla lì. Poi è vero che il Braglia è stata la nostra casa in un periodo molto bello in Serie B, con ottime annate e con tanti risultati belli (pensiamo ai due playoff che abbiamo disputato). Il Braglia è uno stadio bello, attira gente e Modena è una città con una tifoseria importante: è una delle piazze più belle dove giocare».

Il Sassuolo di Grosso

Archiviato il discorso derby, e appurato che il cuore di Magnanelli batte sempre per il neroverde, ecco un parere del “capitano per sempre” nei confronti della stagione del Sassuolo: «Non ho seguito tante partite, ne ho seguite tantissime, come del resto ho fatto lo scorso anno. Credo che quello di quest’anno sia un Sassuolo molto diverso da quello della “mia” promozione, è un Sassuolo che sulla carta è molto più forte del nostro per qualità e per esperienza. Se non ricordo male ai nostri tempi avevamo in rosa pochissimi ragazzi che avevano giocato in Serie A, mentre ora ci sono tanti giocatori di livello e che con la Serie B c’entrano poco. Come ho già detto alla proprietà e al direttore, ma come ripeto volentieri ora, la società, l’allenatore e il gruppo di calciatori hanno fatto un lavoro incredibile, ripartire da una retrocessione ed essere subito protagonisti tanto da tornare in Serie A è davvero un grande risultato. Vincere un campionato non è mai facile, invece il Sassuolo questo campionato lo sta dominando, grazie a giocatori a cui magari la Serie B stava stretta. Ripeto società, allenatore e giocatori hanno saputo fare una cavalcata incredibile». Tante differenze tra la squadra di Di Francesco di allora e quella di Grosso, ma anche una similitudine: «Una delle poche cose che ci accomuna è la voglia di rivalsa dell’ambiente dopo una annata difficile, lo scorso anno la retrocessione in B con l’ambiente aveva voglia subito di riscattarsi, ma lo fu anche per noi dopo l’annata con Pea in panchina. Il resto è molto diverso, la nostra è stata una promozione più a sorpresa e più sudata».

La Juventus e il futuro

Ora Magnanelli allena la Primavera della Juventus, ma…: «Sono molto contento dell’avventura che ho intrapreso, è un’esperienza e una scuola incredibile. È innegabile che vorrei in futuro allenare una prima squadra, è il mio obiettivo o il mio sogno. Non ho fretta, stiamo parlando con la società per vedere quale è il percorso migliore. Mi guardo in giro, ma la Juventus ha la priorità assoluta. Ho cercato di imparare dagli allenatori che ho avuto e sto cercando di crescere e di crearmi una mia strada».

© RIPRODUZIONE RISERVATA