Lovato: «Sassuolo pronto per il derby, il ko di Palermo ci serva da lezione»
Il difensore neroverde: «Sapremo gestire il clima “caldo” dello stadio Braglia»
SASSUOLO. Una stagione da protagonista al centro della difesa, nonostante l’infortunio che lo ha tenuto fuori quasi tre mesi, per Matteo Lovato che ci ha raccontato la sua prima stagione in maglia neroverde e le sensazioni della squadra per questo finale di campionato.
Lovato, contro il Palermo è arrivato uno dei pochi passi falsi di questa stagione. Cosa è mancato?
«Noi abbiamo peccato nei dettagli perché siamo stati forse superficiali in alcune situazioni e questo ci ha portato a subire i gol. La partita poi si è messa in salita e abbiamo anche provato a recuperarla, ma poi il loro quinto gol ci ha tagliato le gambe. In ogni caso in allenamento si respira la stessa aria di sempre e Palermo non segna un crocevia nella nostra stagione, piuttosto ci insegna delle cose».
Che partita si aspetta sarà contro il Modena invece?
«Il derby azzera sempre tutto. Noi dobbiamo pensare a fare la nostra partita come abbiamo sempre fatto. Quella col Modena è una partita impossibile da sottovalutare perché sia da parte nostra che da parte loro c’è tutta la volontà di vincere. Secondo me sarà una gara molto aperta e molto più combattuta di quello che si potrebbe pensare».
Sarà una partita con molti spettatori, cosa si aspetta dal pubblico?
«Mi aspetto uno stadio caldo e che supporterà loro. Le partite in cui abbiamo fatto più fatica sono state quelle in cui abbiamo avuto un tifo avversario numeroso e rumoroso, ma abbiamo imparato a gestire questa cosa come nella gara di ritorno contro il Pisa. Ora abbiamo più esperienza rispetto ad inizio campionato».
Infortuni permettendo, si sta ritagliando un ruolo importante all’interno della squadra, si aspettava che sarebbe stato più difficile integrarsi nella nuova squadra?
«Quando sono venuto qua non mi aspettavo di dover avere di diritto spazio per il fatto di arrivare dalla Serie A. Io ho sempre azzerato tutto e per me c’è sempre stata l’idea di impegnarmi al massimo e poi lasciare prendere le decisioni a chi di dovere. Prima di venire qui ho dato la più completa disponibilità al lavoro e questa stagione mi ha ripagato. L’infortunio di inizio stagione probabilmente è arrivato in un momento poco adatto, ma sono imprevisti che accadono e siamo stati bravi col lo staff medico e quello tecnico a gestirli. Personalmente sono molto contento della stagione, ma non è ancora finita».
La squadra ha una rosa lunga e di qualità e nel ruolo di difensore centrale siete in sei, come vive la concorrenza?
«La concorrenza è sempre un modo per crescere e spinge ognuno a dare il meglio. È una cosa molto positiva. Poi c’è da dire che noi siamo una squadra giovane ed è davvero difficile trovare dei giovani con questa voglia di lavorare e per questo devo fare a tutti i miei compagni i complimenti perché si sono dimostrati dei professionisti esemplari. È piacevole avere concorrenza».
Si vede in neroverde anche la prossima stagione?
«Devo essere sincero, io devo molto al Sassuolo. Per me è stata una rivincita personale. Questa società mi ha sempre stupito per la professionalità, la correttezza e per la fiducia nei giovani. Se fosse per me io resterei molto volentieri, sono molto contento di essere qui e spero di restare anche il prossimo anno e di lottare per raggiungere il miglior risultato possibile».
Nonostante la sua giovane età ha già giocato per molti club, cosa differenzia Sassuolo da altre squadre in cui hai giocato e cosa ha di diverso Grosso rispetto ad altri allenatori?
«A Sassuolo c’è una società seria che fa quello che dice e dice quello che fa. Molto concentrata sugli obbiettivi ma che comunque fa crescere i giocatori. Gran parte del merito di questa stagione va dato al mister perché la B è un campionato difficile e pieno di imprevisti. Lui è una persona che ci tiene molto al rapporto con i giocatori, alla professionalità e ai dettagli. Questo ti tiene sempre sotto pressione e ci aiuta perché se ci si allena sotto pressione poi è più facile gestirla durante le partite. Le sue qualità migliori sono l’empatia e l’attenzione ai dettagli».