Il Pentamodena lancia l’All Star Fencing al Palazzo dei Musei: «Un evento unico»
Tanti nomi di fama internazionale, il presidente Alessandro: «Vogliamo unire la disciplina alla divulgazione»
MODENA. Una iniziativa volta ad unire la scherma con la divulgazione. Vuole essere questo l’All Stars Fencing 2025, un evento che si tiene sabato 12 aprile al Palazzo de Musei, in cui i campioni di ieri e quelli del domani si affronteranno e racconteranno le loro storie al pubblico.
La manifestazione è in programma dalle 15.30 alle 18.30.
Grandi nomi
Tra i protagonisti di All Stars Fencing 2025 nomi del calibro di Aggelis Konstantinos, ideatore e cofinanziatore dell’evento di oggi, Matteo Tagliariol, oro olimpico a Pechino 2008 e Benjamin Steffen, campione mondiale ed europeo. A loro si aggiungono Athos Schwantes, olimpionico e quattro volte campione panamericano, attualmente in forza al Pentamodena, e la giovane promessa bronzo ai Mondiali U17 di Ryadh 2024, Federico Varone. Insomma, un gruppo di campioni uniti non solo dalla competizione, ma da una profonda amicizia nata sulle pedane di tutto il mondo: un legame che trascende i confini sportivi e celebra i valori universali della scherma.
Tra storia e cultura
La scelta del Palazzo dei Musei di Modena non è casuale: un luogo simbolo di storia e cultura, perfetto per raccontare la nobile arte della scherma, disciplina che unisce tradizione e spettacolo.
Pentamodena, realtà sportiva ormai consolidata sul territorio con quasi 200 atleti attivi, rappresenta un’eccellenza regionale e nazionale nella disciplina della spada e del fioretto, grazie all’impegno di una squadra di 10 tecnici e a un vivaio in continua crescita. Le squadre femminili si preparano a lottare per la salvezza nella massima serie A1, mentre la squadra maschile, dopo il recente podio ai Campionati di B1, si appresta a sfidare la categoria A2 nella prossima stagione.
L’INTERVISTA
Pier Paolo Alessandro, presidente di Pentamodena, società organizzatrice dell’evento, ce lo ha raccontato.
Alessandro, in cosa consiste questo evento e come è organizzato?
«L’evento è nato da un’idea di Kostantinos Aggelis che è un campione di scherma greco che ha voluto richiamare dei vecchi campioni che hanno vinto Olimpiadi e Mondiali per un evento che si basa su una competizione a squadre tra atleti del nord del mondo contro atleti del sud del mondo. Gli ospiti si affronteranno con questo tema. Tra gli assalti di scherma ci saranno delle interruzioni in cui i campioni racconteranno le loro storie. Ci sarà il giusto compromesso tra un evento agonistico e uno più divulgativo. Questa per noi è l’edizione zero e daremo continuità alla città di Modena con l’idea di portare campioni sempre diversi».
Come è nata l’idea di organizzare l’evento a Modena?
«Sono due anni che abbiamo tra i nostri tecnici del Pentamodena Athos Schwantes, ex nazionale brasiliano di scherma che ha fatto le Olimpiadi di Rio e di Londra e che vive a Modena con la famiglia. Lui aveva già partecipato ad una edizione di questo evento e da qui è nata l’idea di portarlo a Modena e di tenerlo nella nostra città. Qui infatti abbiamo trovato terreno fertile sia da parte nostra come organizzatori ma anche da parte delle amministrazioni».
Che tipo di risposta vi aspettate dal pubblico?
«La scherma ahimè è uno sport di nicchia. Non fa sicuramente i numeri del calcio o della pallavolo. Il contesto stesso del Palazzo dei Musei permette una discreta affluenza di pubblico ma non ci aspettiamo di certo una grandissima massa di persone. Noi abbiamo tarato l’evento su due ore e mezza e siamo sicuri che qualcuno lo seguirà per tutta la durata, ma altri faranno una toccata e fuga. Per noi l’ordine di decine o centinaia di persone sarebbe un grande successo. Lo è già stato per l’interesse che ha già dimostrato ancora prima di iniziare. Questo per noi è sinonimo di apprezzamento del lavoro che stiamo facendo e del valore che la scherma ha in Italia, in cui è lo sport più medagliato alle Olimpiadi».
Come vede il movimento in Italia e soprattutto a Modena?
«In Italia la scherma va molto bene come sempre. Infatti quando alle Olimpiadi l’Italia arriva quarta viene sommersa da critiche come se in gara ci fossimo solo noi. Il mondo della scherma è diventato sempre più ampio e alcuni paesi sono cresciuti molto: gli egiziani e i coreani sono fortissimi ad esempio. Senza dimenticare le scuole di scherma più storiche come quella dei paesi ex sovietici e quella francese. Noi a Modena siamo messi molto bene. Siamo forti e soprattutto abbiamo un movimento molto sano e molto florido. Uno degli otto selezionati per l’evento è uno dei nostri giovani, Federico Varone, che l’anno scorso è arrivato secondo ai Campionati Italiani Under 17 e terzo ai Campionati del Mondo Under 17. Anche altri ragazzini che abbiamo in palestra stanno cominciando a vestire la maglia azzurra e per noi è un grande vanto. La nostra squadra femminile partecipa alla Serie A1 ed è un’eccellenza e quella maschile il prossimo anno parteciperà al campionato di A2».
L’obbiettivo con questo evento è quello di generare un maggior interesse nel mondo della scherma?
«Si, l’obbiettivo è quello di aumentare il numero di persone che conoscono la scherma e per fare questo abbiamo deciso di utilizzare un format più accessibile, perché una gara in un palazzetto è più entusiasmante dal punto di vista sportiva ma crea meno interesse».
© RIPRODUZIONE RISERVATA