Palumbo, il ginocchio fa le bizze ma nel derby non mancherà
A Bari si è riacutizzata l’infiammazione al collaterale, stop precauzionale
MODENA. Dopo l'impresa di Bari, l'unica grande paura è per Antonio Palumbo. All'inizio degli anni '70 imperava la réclame del dottor Gibaud. Chi ha qualche anno di troppo la ricorda bene, chi è più giovane può sempre attaccarsi a Google. Il protagonista era un omino stilizzato, piuttosto granitico, statuario per l'appunto, che era ricoperto di fasciature di ogni genere proprio per pubblicizzare garze elastiche, cavigliere e bendaggi vari.
In questo finale di campionato il numero 10 canarino, tra scaramanzie e problemi(ni) reali, lo ricorda parecchio; il dottor Gibaud in persona, fosse ancora tra noi, c'è da scommetterlo, l'avrebbe già ingaggiato come testimonial. L'assurdo è che al termine del primo tempo del San Nicola, vedere Palumbo compiere il gesto di togliersi la fasciatura al ginocchio sinistro, anziché rappresentare un segnale positivo ha subito dato l'impressione che ci fosse davvero qualcosa che non andava. Un'impressione confermata dai fatti e dalla sostituzione obbligata, chiesta dallo stesso giocatore canarino, per evitare che le cose potessero peggiorare.
In questi giorni che poteranno verso il derby del primo maggio con la Reggiana al Braglia, l'apprensione sarà dunque tutta per le condizioni del centrocampista gialloblù afflitto da qualche settimana da un'infiammazione al legamento collaterale che lo sta tormentando. Proprio sentendo pizzicare il ginocchio, Palumbo a Bari ha preferito fare la scelta più saggia; non sentendo di poter dare il massimo (ma avendo già fatto tantissimo in quei primi 45') in un momento così delicato della partita e anche per non bruciare uno slot prezioso per i cambi, ha scelto di percorrere la via della cautela.
In casa Modena c’è fiducia sul suo recupero per giovedì, si conta di poter gestire questa situazione così come è stato fatto fino ad oggi. L'idea dello staff medico e tecnico gialloblù, è quella di guardare giorno per giorno l'evoluzione della sua condizione ben sapendo che la partita con i granata di Dionigi è fondamentale sotto tanti punti di vista: il campanile, questo è ovvio, ma oggi soprattutto anche per le ambizioni di play off che il Modena ha saputo alimentare con un ultimo mese di campionato da incorniciare e che non può essere gettato alle ortiche proprio sul più bello.
Tutto questo si aggiunge ad una situazione generale non facile. Contro la Reggiana il tecnico canarino Mandelli recupererà Luca Magnino che rientra da squalifica ma perderà Di Pardo espulso venerdì scorso nel match con i galletti di Longo. Si delinea dunque la possibilità di una conferma per Beyuku dopo la concreta e matura prova da difensore centrale di destra. Resta però lunga la lista degli assenti: Battistella è certamente fuori, Gliozzi e Dellavalle verranno valutati, Pergreffi resta a mezzo servizio. In più c'è l'acciacco ad un piede patito da Mendes proprio sul finire della gara di Bari che dovrà essere approfondito anche se pare si tratti solo di una forte contusione.
Se è vero che il secondo tempo brillante di Issiaka Kamate è stata una delle note più liete della trasferta pugliese, resta evidente che un'eventuale defezione di Palumbo sarebbe una delicata questione tattica da affrontare e risolvere per Mandelli e Troiano. Il giovane ex interista infatti ha caratteristiche ben diverse da quelle del numero dieci gialloblù che si sono sposate alla perfezione col tipo di partita che venerdì scorso il Modena ha dovuto giocare nella ripesa, forte del vantaggio, sfruttando ripartenze e spazi ma che in un contesto differente rischierebbero di alterare un equilibrio tattico che oggi è un grande punto di forza dell'impianto tattico messo a punto da Mandelli.
Ah, per la cronaca, il dottor Gibaud è ancora uno dei marchi di riferimento per bendaggi e articoli ortopedici e quell'omino granitico con le articolazioni fasciate i tifosi del Modena possono sperare di vederlo alzare ancora le braccia in segno di esultanza perché dallo spogliatoio filtra cauto ottimismo. Presto sapremo se è giustificato dai fatti.l
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