Non solo D’Angelo e Stroppa: nel mirino del Modena anche Nicola
Occhio al valzer delle panchine in Serie A: fari puntati sull’allenatore del Cagliari
MODENA. Negli scacchi ha un nome preciso: attesa di gioco. È una fase cruciale, forse la più importante in assoluto perché è proprio in quelle interminabili pause che i grandi scacchisti leggono le mosse e le prospettive che potrebbero aprirsi a seguito delle decisioni dell'avversario. Nella corsa al nuovo tecnico il Modena si trova esattamente in questa condizione.
Tempo di valutazioni
L'importanza della scelta e il momento cruciale che si è cristallizzato davanti alla proprietà dei Rivetti, impongono accortezza e visione. Persino il finale amaro e complicato dello scorso campionato ha avuto un effetto profondo e da un lato positivo, accelerando la maturazione della società la quale, sapendo di aver messo fondamenta solide con le tre salvezze consecutive in Serie B e un anno guadagnato sui tempi nella risalita dalla C, si trova ora a dover dar corpo ad una costruzione che dovrà reggersi sui pilastri dell'equilibrio tra oculatezza ed ambizione.
Martedì 3 giugno e mercoledì 4 e più in generale questa settimana, saranno giorni fondamentali per osservare bene proprio le mosse degli altri. In particolare l'attenzione è concentrata a Cremona, dove verrà deciso il futuro di Giovanni Stroppa e Spezia dove però prima dovrà essere metabolizzata la delusione per la mancata promozione. Il mister grigiorosso e Luca D'Angelo, che nella scacchiera del Modena sono un po' come re e regina, possono muoversi in ogni direzione: decidere di procedere coi loro club oppure cambiare, nel quel caso il Modena dovrà essere pronto alla contromossa avendo già preparato il terreno.
Stroppa è in scadenza. Il tecnico lombardo è stato chiaro nel dopo gara del Picco: «Se resto? Sinceramente non lo so... Di sicuro tra un mese sarò disoccupato» - ha detto sibillino alludendo al suo contratto giunto al termine. D’Angelo invece ha un vincolo fino al giugno 2027 ma lo Spezia dovrà capire insieme al mister pescarese, che si è preso qualche giorno di riflessione nella sua città, se rilanciare il progetto o cambiare rotta.
Una scacchiera più ampia
In realtà i giocatori alla scacchiera sono molti più di due. Andrea Catellani ha pianificato infatti diverse strategie guardando ad una fascia di tecnici che per ingaggio, qualità e caratteristiche offrono garanzie equivalenti. Tanto è vero che il club canarino oggi farà molta attenzione all'incontro decisivo già fissato tra il presidente del Cagliari Tommaso Giulini e Davide Nicola la cui permanenza in rossoblù (contratto al 2026 ad 1 milione netto) è in discussione nonostante la salvezza in Serie A ottenuta con un turno di anticipo.
Il Modena ha sondato il terreno, forte di argomenti importanti perché è chiaro che per muoversi nella direzione di profili di un certo livello la proposta di un piano tecnico e il relativo budget devono essere allettanti. Tutte strade complicate per le quali occorre pazienza. Catellani, proprio per questo, tiene in serbo qualche strada alternativa che, con la conferma di Possanzini a Mantova e le quotazioni in crescita di Gilardino tra Fiorentina e Pisa, appare ora legata a Michele Mignani e Fabio Pecchia ancora sotto contratto col Parma.
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