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Sassuolo chiude il mercato con due colpi: ecco Cheddira e Coulibaly

di Valentina Spezzani

	Cheddira e Coulibaly
Cheddira e Coulibaly

Il terzino arriva dal Leicester, l’attaccante del Napoli era all’Espanyol. Ghion all’Empoli, Odenthal resta. Carnevali: «Bravi a trattenere i big»

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SASSUOLO. È stato mercato lungo, complicato, tortuoso ma... finalmente è finito. Il Sassuolo chiude questa sessione estiva con un numero parecchio alto di operazioni e due colpi a ridosso del gong: l’attaccante marocchino Walid Cheddira e il terzino destro francese Woyo Coulibaly.

Entrate e uscite

Le uscite sono undici: tra prestiti e cessioni a titolo definitivo, hanno lasciato il neroverde Alessandro Russo, Tressoldi, Missori, Racic, D'Andrea, Kumi, Flavio Russo, Antiste, Ceide e, ieri, Ghion, all'Empoli (che voleva anche Odenthal senza trovare l’accordo)i n prestito con diritto di riscatto che diventa obbligo a determinate condizioni, e Caligara, in prestito al Pescara fino al 30 giugno 2026; a questi si aggiungono i tre che si sono svincolati a fine giugno, ovvero Consigli, Toljan e Obiang. Le entrate sono dieci: Muric per la porta, Walukiewicz, Idzes, Candè e Coulibaly in difesa, Konè, Matic, Vranckx a centrocampo, Fadera e Cheddira in attacco. Otto di questi hanno già debuttato nelle prime due giornate di campionato, mentre due sono arrivati ieri al fotofinish e avranno questi giorni di sosta per ambientarsi.

Cheddira e Coulibaly

Partiamo dal tanto atteso terzino destro, si sono fatti tanti nomi in queste settimane, Mazzocchi, Zappa, Posch, Hateboer, Birindelli e invece, alla fine, il prescelto è Woyo Coulibaly, francese classe 1999 preso dal Leicester City in prestito con diritto di riscatto. Al club inglese era arrivato a gennaio scorso dopo quattro anni e 80 presenze al Parma. Altra new entry dell'ultima ora di mercato è Walid Cheddira, rientrato al Napoli dopo 23 presenze, 1 gol e 1 assist con l'Espanyol tra Liga e Coppa del Re. Anche in questo caso la formula è quella del prestito con diritto di riscatto. Il bomber, classe 1998, si giocherà il posto con Pinamonti, Moro, che alla fine non è partito, e Skjellerup, ammesso che prima o poi si abbiano notizie del suo recupero da un infortunio che sembra infinito. Quello che balza all'occhio di questo mercato sono la totale assenza di italiani e il ricorso alla formula del prestito, entrambi gli aspetti sono del tutto insoliti per il Sassuolo che avrà incontrato qualche difficoltà in più: se negli anni scorsi a far gola ai giocatori erano la stabilità del club nella massima categoria e, in determinate stagioni, un mister dalle idee innovative (De Zerbi aveva convinto persino Boateng), e questo compensava persino il fatto che la piazza sia piuttosto piccola, ad oggi si parla di una neopromossa con un allenatore praticamente debuttante in Serie A, servirà un po' di tempo per ricostruire anche da questo punto di vista.

L'ad Giovanni Carnevali

Giovanni Carnevali ha parlato così in merito alle operazioni portate a termine dai neroverdi: «Al di là degli ultimi acquisti, Cheddira e Coulibaly, abbiamo preso altri otto giocatori, per cui abbiamo cambiato molto, ma trattenendo i nostri giocatori più importanti, e questo direi sia significativo. Abbiamo cercato di rinforzare la squadra, ora sta al nostro mister metterla in campo nel modo migliore». L'obiettivo prefissato è la salvezza: «Credo sarà un campionato molto difficile, a lottare per la salvezza saremo in sei o sette squadre, ne scendono tre, per cui c'è il cinquanta percento di possibilità di retrocedere, bisogna sbagliare il meno possibile». Alla fine Laurienté è rimasto, il mercato in Turchia chiude il 12 settembre, ma l'ad chiude alla possibilità di una partenza: «Armand può fare ancora meglio e, l'anno prossimo, se arriveranno offerte di un certo tipo le terremo in considerazione, perché di attaccanti del suo valore ce ne sono pochi». Sul tema della chiusura troppo tardiva del mercato: «È da anni che insisto affinché il calciomercato termini quando inizia il campionato, credo che di tempo ce ne sarebbe a sufficienza, arrivando all'ultimo si rischia di sbagliare. L'accordo tra le maggiori leghe europee c'era, la Spagna ha preferito mantenere le cose come stanno ed è saltato tutto, ma a parere mio si potrebbe fare ugualmente, se si aspetta siano tutti d'accordo non si fa mai niente».