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Il Modena scopre Nieling: «Sono qui per blindare la porta. Mio fratello? Va in curva Montagnani»

di Andrea Lolli
Il Modena scopre Nieling: «Sono qui per blindare la porta. Mio fratello? Va in curva Montagnani»

Il difensore olandese si è ritagliato subito un ruolo di primo piano nella retroguardia di mister Sottil scalzando, per il momento, una delle poche note liete della scorsa stagione come Cristian Cauz grazie a un bel mix di fisicità e qualità tecniche

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MODENA. Da squadra tipicamente italiana a gruppo multietnico ed internazionale: il nuovo Modena ha cambiato pelle anche da questo punto di vista portando sotto la Ghirlandina giovani talenti dall’estero. Uno su tutti è Bryant Nieling, difensore olandese che si è ritagliato subito un ruolo di primo piano nella retroguardia di mister Sottil scalzando, per il momento, una delle poche note liete della scorsa stagione come Cristian Cauz. Fisico e qualità tecniche non mancano al giocatore arrivato dal Cambuur che ieri si è raccontato per la prima volta in conferenza stampa.

«Voglio crescere»

«Non mi aspettavo di potermi ritagliare subito questo spazio – racconta Nieling – mi sono stupito di questo e sono molto felice. Sono anche sicuro di poter continuare a crescere». Il neo difensore gialloblù si presenta poi così per svelare quali sono le sue qualità oltre ai tipici compiti di chi compone la linea arretrata: «Credo di avere buone qualità tecniche con il mio piede sinistro. Mi piace impostare con i lanci lunghi, i cambi di gioco o anche la palla tra le linee. Questa fase nel mio gioco è molto importante». E Sottil non ha certo intenzione di rinunciare alle qualità del suo corazziere dandogli ampia libertà di costruire e proporsi in avanti: «In Olanda giocavo in una difesa a quattro che era molto più bloccata rispetto a qua. Nella difesa a tre del Modena ho più libertà di impostare e avanzare, quindi crescono anche le responsabilità ed i compiti che mi vengono affidati sono più complicati».

«Mio fratello in Montagnani»

Nieling racconta poi il suo rapporto con città e tifosi in questi primissimi mesi sotto la Ghirlandina: «Modena mi piace molto anche architettonicamente, con i suoi palazzi e le sue piazze. Inoltre la gente è fantastica ed i tifosi caldissimi sia in occasione della presentazione della squadra che allo stadio. Mi ha impressionato molto la curva piena contro l’Avellino ed anche mio fratello, che era qui ed aveva un biglietto per la tribuna, è voluto andare a seguire il match in mezzo al tifo più caldo». Dai primi passi in gialloblù alla trattativa che ha portato il difensore alla corte della famiglia Rivetti.

«Qui per blindare la porta»

Un’opportunità colta al volo viste le premesse: «Il mio agente mi ha parlato dell’Italia ed ero già contento di questa ipotesi poi è arrivato il Modena. Ho visto la classifica dello scorso anno ed il fatto che la squadra era arrivata decima subendo qualche gol di troppo. A quel punto ho deciso di venire qui per aiutare a far migliorare la difesa sotto questo punto di vista. Ho avuto anche qualche chiamata con lo staff che mi ha definitivamente convinto a fare questa scelta visto che città e squadra mi sono subito piaciute così come il progetto tecnico». Infine due battute sulle abilità offensive: «L’obiettivo non è segnare, ma difendere. Poi mi piacerebbe anche segnare. Il sogno? La Serie A».