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Il Modena scopre Di Mariano, molto più di una contropartita nell’affare Palumbo con il Palermo

di Andrea Lolli

	Francesco Di Mariano e Antonio Palumbo
Francesco Di Mariano e Antonio Palumbo

Il nipote di Totò Schillaci si è inserito al meglio nella squadra di Andrea Sottil. E il club rosanero, che ha anche versato 2,3 milioni nelle casse del club gialloblù, contribuisce al pagamento di buona parte del suo ingaggio

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MODENA. Dai dubbi e i timori per l’addio all’uomo chiave delle ultime stagioni fino alla scoperta di un giocatore che, a quanto pare, è molto di più che una semplice contropartita tecnica inserita dal Palermo nell’operazione per “liberarsi” di un proprio esubero e diminuire, al tempo stesso, l’entità delle richieste economiche del Modena. Il campionato di Serie B è iniziato da pochissime settimane, ma i tifosi gialloblù hanno iniziato a scoprire ed apprezzare le qualità di Francesco Di Mariano, approdato sotto la Ghirlandina nell’ambito del trasferimento in Sicilia di Antonio Palumbo che ancora non ha avuto modo di esordire dal primo minuto con la sua nuova squadra seppur domenica, subentrando nel finale, si è reso protagonista del contropiede poi finalizzato da Pohjanpalo per il definitivo 2-0 sul Sudtirol. Tante analogie e tante differenze fra due elementi dalle indubbie qualità tecniche ed in grado di ricoprire un ruolo da protagonisti nei campionati delle rispettive squadre. E dopo la prova di un Modena travolgente sabato al Braglia contro il Bari è logico domandarsi se, in fin dei conti, l’operazione conclusa dal diesse Catellani non possa rivelarsi un inatteso grande colpo. Partiamo proprio dai numeri e dalle condizioni dell’affare che ha portato nelle casse canarine 2,3 milioni di euro più bonus legati in particolare all’eventuale promozione in Serie A del Palermo. Dal punto di vista tecnico, invece, il Modena perde un giocatore da 9 reti e 10 assist nella scorsa stagione, ma ha inserito nella propria rosa un fantasista che sembra già essersi inserito al meglio nel sistema voluto da mister Sottil e che proprio contro il Bari ha ricordato Palumbo per la sua capacità di svariare in tutto il campo andando a prendersi il pallone per poi innescare i compagni come nel caso del servizio in profondità per il cross di Zanimacchia da cui nasce il rigore del momentaneo 1-0. Una presenza totale ed una capacità di macinare chilometri con e senza palla non comune per la categoria. Non a caso Di Mariano vanta nel suo curriculum due promozioni nella massima serie da protagonista ed anche per questo il suo ingaggio è sostanzioso per i parametri della cadetteria, ma anche da questo punto di vista Catellani ha saputo strappare condizioni favorevoli, con i rosanero che contribuiscono in maniera sostanziale sgravando il Modena di oneri importanti. La voglia di rivincita e l’ottimo adattamento alla realtà emiliana hanno anche rigenerato Di Mariano che a Palermo era finito sul banco degli imputati al termine di una stagione tutt’altro che esaltante per la squadra. Chi ben comincia è a metà dell’opera, si suol dire, e allora dopo l’ultima prestazione e dopo aver sfiorato il colpaccio, con la conclusione del possibile 2-1 contro l’Avellino terminata sul palo, tutti attendono il primo acuto di un giocatore che ha spesso avuto il suo tallone d’Achille in carriera proprio nella capacità di trovare il gol. Se Sottil saprà farlo crescere anche sotto questo aspetto, ricalcando le orme ed i numeri del suo predecessore, ecco che il Modena si ritroverà tra le mani un vero e proprio tesoro.

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