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Il primo derby va alla Roadhouse Vignola: piegata Mo.Ba. Attimi di paura per Mengozzi

di Fabrizio Morandi
Il primo derby va alla Roadhouse Vignola: piegata Mo.Ba. Attimi di paura per Mengozzi

Gli ospiti si arrendono 60-55, il 118 soccorre l’ala forte ospite: è caduto a terra e ha sbattuto la testa rimanendo immobile sul parquet

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VIGNOLA. Il primo derby stagionale di Serie C va alla Roadhouse Vignola che supera per 60-55 Modena Basket. Alla vigilia chi partiva con i favori del pronostico era la squadra modenese, che aveva vinto due delle prime tre gare, mentre Vignola aveva stentato rompendo il ghiaccio nell'ultima giornata. Invece la Roadhouse cuoce a fuoco lento i modenesi per 40’ comandando praticamente sempre di misura le operazioni in una partita molto combattuta. Ottima prova di squadra dei ragazzi di Sangermano che trascinati da una grande prova collettiva con Cappelli (14) top scorer mettono i granelli di sabbia giusti nell’ingranaggio modenese che fatica a trovare con continuità la via del canestro inseguendo e ricucendo i continui strappi dei gialloneri.
Dopo il 38-34 della prima metà l’equilibrio continua anche nella ripresa, fino all'ultimo minuto del terzo quarto quando un episodio di gioco lascia tutti col fiato sospeso.

Attimi di paura

Su una rimessa in gioco Vignola cerca Cavani, Mengozzi intuisce la possibilità di recuperare la palla e si butta, ma non ci riesce franando su Cavani che si distorce la caviglia nel contatto cadendo e sulla sua caduta fa inciampare Mengozzi che cade battendo forte la testa sul parquet. Tutti in apnea, il giocatore di Mo.Ba rimane a terra e perde sangue. Sempre lucido e cosciente, ma immobile sul parquet e per il tipo di contatto non può essere spostato. Arrivano l’ambulanza e l’automedica. Il gioco resta fermo per quasi 40’, ma la notizia migliore è che sembrano non esserci gravi conseguenze per nessuno dei due ragazzi coinvolti, anche se le condizioni della caviglia di Cavani e generali di Mengozzi sono da rivalutare nei prossimi giorni. Alla ripresa Modena ha una reazione nervosa, che la porta nel quarto conclusivo ad impattare a quota 55, ma di fatto è il canto del cigno: da lì in poi c’è solo Vignola con lo “zio” Albertini che segna il canestro decisivo. 

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