Berardi nel gotha dei bomber: 126 gol in Serie A e grandi nomi nel mirino
L’attaccante del Sassuolo insegue anche Ciccio Graziani, che lo esalta: «Per me è un top player, attaccante atipico ma prolifico, e presto mi supererà. Peccato non averlo mai visto giocare in una squadra che lotta per lo scudetto»
SASSUOLO. Sono 126 gol in Serie A, uno in più di Gonzalo Higuain e una manciata in meno di un trio di assolute leggende del calcio italiano come Gianni Rivera, Roberto Bettega e Ciccio Graziani. Sono questi i numeri di Domenico Berardi che lo proiettano sempre di più nella lista dei migliori attaccanti della storia del nostro campionato. Abbiamo parlato di lui e del Sassuolo con Ciccio Graziani, autore di 130 reti in Serie A.
Graziani, con la doppietta di domenica Berardi è vicino a superarla nella classifica dei migliori marcatori della storia della Serie A. È un giocatore che apprezza?
«Berardi mi è sempre piaciuto molto. È un attaccante un po’ atipico perché io, ad esempio, quando lo vedo andare verso la bandierina penso sempre: ma come è possibile che un attaccante vada a battere i calci d’angolo. Io questa cosa non l’ho mai sopportata perché per me l’attaccante è quello che sta dentro l’area a saltare di testa per cercare di fare gol. Lui però è diverso e il fatto che abbia segnato tutti questi gol è un grande merito. L’unica cosa che faccio fatica a capire è perché non sia mai stato appetibile per una grande squadra. Sarebbe stato bello per lui confrontarsi con la Champions League».
Pensa che la sua scelta di legarsi per sempre ai colori neroverdi possa fare in modo che, dopo il suo ritiro, venga sottovalutato?
«No, assolutamente non penso che verrà sottovalutato perché lui tutti quei gol li ha fatti comunque in Serie A con una squadra di media competitività e ci sono stati momenti in cui il Sassuolo ha fatto ottime cose. Certo gli manca l’aver giocato con una squadra di alto livello e l’aver lottato per vincere lo scudetto, ma rimarrà indelebilmente nella storia del Sassuolo».
Per le ultime due partite del girone di qualificazione al Mondiale Berardi non è stato convocato, secondo lei può ancora sperare nella convocazione in Nazionale?
«Io penso di si. La concorrenza c’è perché in quel ruolo giocano calciatori come Orsolini, che non ci dimentichiamo aver fatto quindici gol in Serie A lo scorso anno, e Politano. La concorrenza è forte ma io sono convinto che Gattuso lo stia seguendo».
Parlando invece del campionato, che impressione le sta facendo la nostra Serie A?
«Il campionato è molto equilibrato nella parte alta della classifica dove sono ancora tutte vicine tra di loro. Non mancano poi le sorprese perché ci si aspettava che Fiorentina, Atalanta e Lazio facessero meglio e invece stanno facendo un ottimo campionato la Cremonese e il Sassuolo».
E pensa che questo equilibrio sia positivo per il campionato oppure, come sostengono alcuni, sia sintomo di un livellamento verso il basso?
«È bello questo campionato perché ci sono tante squadre che possono vincere e che hanno ambizioni e basta una vittoria o una sconfitta per cambiare radicalmente la classifica. Noi appassionati vogliamo un campionato avvincente, non vedere una squadra sola al comando. Vogliamo un campionato combattuto fino all’ultima giornata come è stato l’anno scorso».
Cosa ne pensa invece della stagione del Sassuolo?
«Il Sassuolo ha dietro di sé in classifica molte squadre valide che hanno come obbiettivo la qualificazione all’Europa o almeno una salvezza tranquilla. Molto probabilmente farà un buon campionato e metterà in mostra un paio di giocatori appetibili per i grandi club con cui poter fare cassa e autofinanziarsi. In questo il mio amico Carnevali è bravissimo. Non ha nulla da imparare: è bravo nelle scelte degli allenatori e nei momenti difficili riesce a stemperare la tensione».
Si parla molto di crisi degli attaccanti e nessun numero 9 ha segnato più di 4 gol fino ad ora, lei che è stato un grande bomber che ne pensa?
«Non penso esista una vera crisi degli attaccanti. Per me è un solo una fase e presto gli attaccanti inizieranno a segnare con regolarità e le cose cambieranno. Siamo solo all’undicesima giornata, voglio aspettare almeno la fine del girone d’andata prima di trarre delle conclusioni».
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