Sottil leader carismatico del Modena: dal mental coach alle strategie, ecco i suoi segreti
Così l’allenatore ha portato la squadra in cima alla Serie B e conquistato i tifosi. E intanto le mani nei capelli a Frosinone dopo il 2-2 momentaneamente annullato a Massolin scatenano i “meme” sui social
MODENA. La rivoluzione estiva che ha portato tanta qualità ed esperienza in rosa, ma anche la sapiente mano di Andrea Sottil che ha saputo cambiare completamente la mentalità di tutti i giocatori che già vestivano la maglia gialloblù nella scorsa stagione.
Un Modena a sua immagine e somiglianza
C’è lo zampino tutt’altro che trascurabile del tecnico di Venaria Reale nel folgorante inizio di stagione del Modena, lo ha sottolineato anche Simone Santoro a margine della premiazione come miglior centrocampista dell’ultima Serie B nel Gran Galà del Calcio andato in scena lunedì 10 novembre ad Arezzo. Tanto riservato e tutt’altro che appariscente fuori dal campo, tratto spesso distintivo dei piemontesi, quanto carismatico e grintoso quando scende sul terreno di gioco per guidare i suoi ragazzi in allenamento e ancor più in partita.
L’Urlo di Munch, versione Sottil
Dopo il 2-2 di Frosinone è ormai diventata viralissima sul web e sui social l’immagine della reazione di Sottil al gol, inizialmente annullato, di Massolin con un’espressione mista tra l’incredulo e lo sbigottito da cui sono state realizzate anche simpatiche rivisitazioni come quella in stile “Urlo di Munch”, uno di quadri forse più famosi al mondo. Un episodio, questo, che dimostra chiaramente come il tecnico viva intensamente le partite e forse tra le sue virtù più importanti, oltre alle conoscenze tecniche e tattiche, c’è proprio quella di saper contagiare i suoi ragazzi trasferendo loro la fame, la grinta, la voglia di non mollare mai e di dare sempre il 100% e oltre senza mai risparmiare nulla.
Il mental coach personale
Il tutto sotto lo sguardo attento di Eugenio Vassalle, mental coach che collabora con Sottil dal 2017 e che a Modena rappresenta una novità assoluta. Un professionista che fa parte a tutti gli effetti dello staff tecnico gialloblù e che ricopre un ruolo di primo piano nel lavoro settimanale della squadra dentro e fuori dal campo per quanto riguarda la componente psicologica, emotiva e mentale. La grande attenzione del mister canarino a tutti questi aspetti è sicuramente uno dei suoi tratti distintivi come il look, con l’immancabile tuta che non abbandona nemmeno in occasione delle partite, come nella maggior parte delle sue passate avventure, a differenza di tanti colleghi che preferiscono un abbigliamento meno pratico e più elegante.
La strategia e le porte aperte ai tifosi
Senza poi dimenticare la strategia, diventata marchio di fabbrica di Simone Inzaghi, di richiamare in panchina – in tempi rapidi – l’ammonito di turno. In questa stagione, tra l’altro, è capitato in diverse occasioni. E per chiudere l’attenzione non scontata verso il popolo gialloblù del Braglia, spesso ringraziato e valorizzato nelle conferenze stampa a parole, ma anche nella sostanza aprendo settimanalmente le porte dello Zelocchi a tutti. Una consuetudine, questa, che da tempo mancava e che rappresenta un piacevole ritorno al passato.
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