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Il retroscena

Berardi svela: «Prima di farmi male avevo l’accordo con un grande club»

di Filippo Ruffolo
Berardi svela: «Prima di farmi male avevo l’accordo con un grande club»

«Era una squadra con la maglia a strisce.... Sogno ancora la Champions. Ho un contratto con il Sassuolo fino al 2029, ma mai dire mai»

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SASSUOLO. Qualche lieve segnale di addio esce dalla bocca del capitano del Sassuolo. Domenico Berardi, in un intervista rilasciata al Corriere dello Sport, ha confessato alcuni dei retroscena che lo hanno accompagnato (e continuano ad accompagnarlo) in quasi tutte le sessioni estive di calciomercato, che lo vedono lontano dal Mapei Center per accasarsi in qualche big. Qualche flirt con le grandi realtà della Serie A effettivamente ci fu, poco prima del grave infortunio avvenuto nel marzo del 2024, con la rottura del tendine di Achille: «Sono a Sassuolo da quindici anni, nei primi non mi sentivo pronto a lasciare per fare il grande salto ma negli ultimi cinque o sei ho spinto per andare via. E' sempre mancato, però, qualcuno che mi volesse davvero. Prima dell'infortunio avevo trovato un accordo con un grande club "a strisce", in particolare perché avrei voluto giocare la Champions. Mi dispiace non esserci riuscito».

L’infortunio

Dalla possibilità di giocare la più grande competizione per club, all'inferno della retrocessione, reso ancora più amaro da un infortunio che tenne Berardi lontano dai campi per ben otto mesi: «Passai un mese un po' così, tra l'arrabbiato e il deluso - racconta l'attaccante del suo periodo dopo l'infortunio - Non è stato facile perché la rottura del tendine d'Achille arrivò dopo che ero appena rientrato da un intervento al menisco. Avevo rivisto la luce e sono subito riprecipitato nel buio totale. Le ho pensate tutte, per la prima volta ho temuto che fosse finita. Ma il professor Zaffagnini, a Bologna, mi ha aggiustato e dopo due mesi ho ricominciato a lottare. La famiglia mi ha aiutato parecchio».

Scelta di cuore

Anche da infortunato, e con la discesa del Sassuolo in cadetteria, qualche club di metà classifica deve comunque aver bussato alla porta neroverde, ma evidente capitan Domenico ha scelto di rimanere nella squadra che a partire dal 2010 è diventata la sua casa: «Prevalse la gratitudine nei confronti di questo club del quale mi sento e mi fanno sentire la bandiera. L'ultimo anno in Serie B mi è servito, anche se non ho fatto bene. Non sono mai stato al cento per cento ma è stato utile per ritrovare il campo, la partita e la condizione».

L’attuale stagione

Condizione che sembra decisamente ritrovata dopo i due gol segnati in casa dell'Atalanta, che hanno significato una vittoria importante per la squadra neroverde su un campo sempre molto complesso, oltre al raggiungimento dei 126 gol in Serie A, traguardo ottenuto grazie ad un enorme crescita mentale e caratteriale: «L'istinto lo governo ormai, prima reagivo al fallo dei difensori, adesso o rido o la prendo male. Un miglioramento c'è stato, ormai non ci casco più. So come affrontare i provocatori. Non è stato semplice adattarsi, ma ci sono riuscito».

Di Francesco

Una crescita avvenuta anche grazie ai diversi allenatori passati a Sassuolo. A tre di questi, Berardi, sembra essere particolarmente legato: «A Di Francesco devo tanto, ha avuto il coraggio di buttarmi nella mischia a diciassette anni. Grosso in questo calcio ci sta benissimo, è uno che si confronta, che ci ascolta. Ma mi sento tanto legato a De Zerbi. Con lui giocavamo col joystick. Maniacale, totalmente assorbito dal lavoro. Se sbagliavi un passaggio semplice e spedivi il pallone sul piede sbagliato del compagno, interrompeva l'allenamento».

«Mai dire mai»

Con la forma ritrovata e la maturità acquisita negli anni, Domenico Berardi, oggi può ancora far comodo a tante realtà del nostro campionato, nonostante i 31 anni d'età. Per questo motivo l'ex campione europeo, sembra non chiudere ancora completamente la porta alle offerte che potrebbero arrivargli nonostante il contratto firmato questo agosto, che prevede un accordo fino al 2029 «E' vero che ho un contratto, ma mai dire mai, la vita è piena di sorprese». A proposito di sorprese, uno dei sogni nel cassetto di Berardi riguarda quella maglia azzurra con cui è diventato campione d’Europa nel 2021: «Riconquistarla da Sassuolo sarebbe magnifico».