Un pavullese alla Coppa del Mondo di Ironman: «Sfida con se stessi, realizzando l’impossibile»
Nicola Lorenzi è nato a Pavullo e oggi vive negli Stati Uniti. Ha ottenuto il pass in Florida dopo una gara da 8 ore, 54 minuti e 22 secondi
PAVULLO. «Tutto è possibile». Lo spirito condurrà Nicola Lorenzi, pavullese d’America, a gareggiare per oltre centoquaranta miglia alle Hawaii. L’isola di Kailua-Kona ospiterà l’Ironman 140.6, come le miglia da percorrere divise in tre prove: nuoto, bici e corsa. Tradotto in chilometri, il totale sale a circa quota 226. Lorenzi sarà chiamato a percorrere 3.860 metri di nuoto, 180 chilometri e 260 metri in sella e i tradizionali 42.195 metri disputati per la maratona. Il pavullese ha strappato il pass per la gara alle Hawaii a Panama City Beach, Florida, lo scorso 1° novembre. Lorenzi ha tagliato il traguardo con il tempo di otto ore, 54 minuti e 22 secondi. Per la gara “di ferro” ne potranno servire poco più del doppio.
Il commento
«La maggior parte degli Ironman deve essere completata entro sedici o diciassette ore, contando transizioni, rifornimenti e pause – spiega l’atleta da Nashville (Tennessee) dove vive oggi – La competizione richiede una preparazione fisica e mentale estrema, con allenamenti distribuiti su tutte e tre le discipline, gestione della nutrizione e pianificazione logistica».
Il racconto
Il pavullese classe 1992 si cimenta da anni in una disciplina che richiede una ricerca costante dei limiti. La spiegazione che arriva dagli Stati Uniti rende appena una vaga idea della preparazione necessaria per poter partecipare alle competizioni internazionali. «Prepararsi per un Ironman significa dedicare da sei a diciotto mesi di allenamento intensivo – sottolinea Lorenzi – con circa dodici-quindici ore settimanali distribuite su più sessioni al giorno. È un impegno che richiede sacrifici nella vita privata e nel tempo libero, ma che permette di scoprire i propri limiti e la capacità di superarli, testando autodisciplina, organizzazione e resistenza fisica e mentale».
«Una sfida con sé stessi»
Può sorgere quindi spontanea una domanda: perché mettersi in gioco con l’Ironman? Le parole dell’atleta spiegano bene quanto profonde possano essere le motivazioni personali. «L’Ironman è soprattutto una sfida con se stessi – rimarca Lorenzi – È una prova che spinge a superare confini personali e a realizzare ciò che sembrava impossibile. Concludere una gara così estenuante richiede volontà di ferro e determinazione senza pari». La volontà di ferro è l’elemento che dà il nome alla disciplina: Ironman appunto. «L’Ironman World Championship di Kona, in programma il 10 ottobre 2026, è il campionato del mondo di triathlon più antico e famoso al mondo, considerato la gara più dura della disciplina – sottolinea l’atleta pavullese – Dal 1978 le Hawaii, sull’isola di Kailua-Kona, ospitano questa leggendaria competizione, accessibile solo a chi supera selezioni durissime in gare di qualificazione internazionali».
La preparazione
Lorenzi avrà ancora poco meno di un anno per prepararsi al meglio alla gara nelle Hawaii. Sarà una marcia di avvicinamento lunga e breve al tempo stesso. Il tempo diventa infatti relativo quando si tratta di allenarsi per gareggiare su tre prove, “spalmate” su oltre duecento chilometri. Alla fine del campionato, il pavullese avrà percorso l’equivalente di oltre cinque maratone, includendo le distanze nelle due prove di nuoto e bicicletta. «Il motto della competizione rende perfettamente l’idea – conclude il pavullese dagli Stati Uniti – “Anything is possible” cioè a dire Tutto è possibile».
