Derby d’alta quota per il Modena a Cesena
Sottil suona la carica: «È uno scontro diretto, serve una prova di gruppo»
MODENA. Quando una partita è un derby ma anche, forse soprattutto, uno scontro diretto di alta classifica, è una partita che si presenta da sola. Dopo avere cozzato senza risultato contro il muro del Sudtirol, venerdì 28 novembre a Cesena (ore 20,30) il Modena dovrebbe trovare una situazione tattica diversa, come riconosce Andrea Sottil.
Mister Sottil, la trasferta di Cesena potrebbe essere più congeniale alle vostre caratteristiche?
«Ogni squadra ha la sua identità, il Sudtirol ne ha una, il Cesena ama giocare, ha un allenatore come Mignani, che ho incontrato anche in C, e in questa stagione sta facendo un ottimo percorso. Noi però dobbiamo giocare con la convinzione delle nostre qualità in questo che è uno scontro diretto a tutti gli effetti, per cercare un risultato prestigioso con una prestazione collettiva di livello».
Gli attaccanti hanno segnato molto poco su azione. Questo dato la preoccupa?
«I numeri sono oggettivi, non si possono negare, e devono diventare motivo di riflessione e di analisi, per cercare sempre di andare a rete tutti quanti. I miei attaccanti comunque vedo che cercano con grande impegno il gol e sono sicuro che nelle prossime partite li troveranno».
Cosa pensa della coppia Gliozzi-Mendes, col portoghese dietro Ettore?
«Abbiamo diversi giocatori per quella posizione, anche Massolin può coprirla. Gliozzi e Mendes hanno già giocato insieme e comunque ogni giocatore ha la sua identità, fermo restando che io devo cercare sempre la formazione iniziale migliore, tenendomi però in panchina giocatori performanti per il secondo tempo o l’ultima mezz’ora».
Se Gerli è fuori, manca il play titolare e Santoro si deve sacrificare in quel ruolo.
«Santoro ovviamente fa il play con le sue caratteristiche, ma anche con lui sono arrivate percussioni alte. Gerli ha una frequenza speciale nello spostare palla velocemente, a un tempo o a due, dà ritmo nella gestione della palla, quindi spesso porta velocità nella manovra».
Contro le squadre che avevano il blocco basso potrebbe essere utile un attacco con un punta centrale e due esterne?
«Col Sudtirol, ad esempio, siamo arrivati in area e tirato tante volte, il gol non è arrivato spesso per centimetri o perché non siamo andati decisi sulle respinte del portiere. Quindi non cambio il sistema di gioco, preferisco puntare sulle varianti tecniche alternando i giocatori».
I finali in crescendo del Modena dipendono dalla squadra che cresce o dall’avversario che non regge più la sua intensità?
«Il calcio è uno sport di scelta, quindi la mente deve pensare ad alta intensità. Il lavoro del nostro staff perciò punta ad avere una squadra tambureggiante fino al ventesimo minuto. Anche se al centro ci deve essere sempre la nostra identità di gioco».
Tornare in campo dopo pochi giorni dal pareggio col Sudtirol è meglio o peggio?
«La squadra sta bene, chi ha lavorato sempre ha una condizione al top, gli altri hanno recuperato. Sono convinto che sia meglio tornare subito in campo, perché mi aspetto una bella partita, una gara anche spettacolare».
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